Estero

Commissione d'inchiesta Onu sulla Siria, Del Ponte se ne va. È ufficiale

(Francesca Agosta)
18 settembre 2017
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Carla Del Ponte lascia la Commissione d’inchiesta indipendente dell’Onu sulla Siria. E lo fa ribadendo il suo appello contro l’impunità. Oggi, lunedì, a Ginevra, davanti al Consiglio dei diritti umani, ha chiesto l'istituzione di un tribunale speciale per crimini commessi in circa sette anni di conflitto. "Sette anni e un’impunità totale: è inaccettabile", ha ribadito l'ex procuratrice ticinese nella sua ultima apparizione quale membro della Commissione.

Del Ponte, come riportano le agenzie, aveva già annunciato il suo ritiro all'inizio di agosto.  "Vogliamo la giustizia", "abbiamo bisogno di un tribunale", ha insistito. Facendo appello agli Stati membri del Consiglio dei diritti umani che hanno condannato l’attacco chimico di aprile a Khan Shaykhun, ha chiesto aiuto per l’istituzione di una tale istanza.

Precedentemente l’ambasciatore siriano al Consiglio dei diritti umani aveva nuovamente denunciato Del Ponte, senza nominarla, per aver accusato il regime di essere responsabile di questo raid. Nel suo ultimo rapporto sulle violazioni dei diritti umani in Siria, pubblicato una decina di giorni fa, la Commissione ha chiaramente chiamato in causa l’aviazione siriana.

Il Consiglio dei diritti umani ha ringraziato Carla Del Ponte per il suo mandato. La ticinese – ex procuratrice generale del Tribunale penale internazionale dell’Aja per l’ex Jugoslavia, nonché di quello che si è occupato del genocidio in Ruanda – ha definito la sua esperienza “speciale". L’ambasciatore elvetico presso l’Onu a Ginevra, Valentin Zellweger, ha lodato il suo "lavoro impegnato".

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