Estero

Germania, disastro Spd: Schulz mai così male nei sondaggi

8 settembre 2017
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Cinque giorni dopo, il tonfo. Il duello in tv non ha affatto aiutato i socialdemocratici, che crollano nei sondaggi al 21%, oltre il record minimo delle elezioni del 2009. Dati sconfortanti a 15 giorni dalle elezioni tedesche, che vedono Angela Merkel in indiscutibile vantaggio.

Martin Schulz, però, ha detto di voler combattere fino all'ultimo metro, e oggi ha ribadito di puntare sugli indecisi. "I sondaggi, se dobbiamo proprio crederci, portano infatti una buona notizia", è il ragionamento del leader dell'SPD: "oltre metà degli elettori non sa per chi votare". E c'è chi fa notare che molti voti, il 24 settembre, saranno puramente "tattici".

I cosiddetti indecisi starebbero studiando la situazione, e sarebbero disposti a tradire il partito del cuore, mossi dalle ragioni - "politiche" - più varie. L'ennesima doccia fredda sull'ex presidente del parlamento europeo arriva dai rilevamenti commissionati dalle emittenti televisive pubbliche: stando al Deutschlandtrend di ARD, l'SPD è al 21%. Per il Politbarometer della Zdf al 22. Entrambi i valori sono sotto quel record negativo di ormai 8 anni fa, quando con Frank Walter Steinmeier ottennero solo il 23% dei voti. In quest'ultimo sondaggio, l'Unione di Angela Merkel è al 38. Al terzo posto competerebbero Linke, Liberali e Alternative fuer Deutschland, tutti al 9%. I Verdi seguono in coda con l'8.

A sentire i socialdemocratici, la colpa dell'insuccesso incassato al duello - un sondaggio lampo di domenica scorsa aveva subito mostrato il vantaggio di Merkel, risultata più convincente - sarebbe anche dei giornalisti: hanno posto domande che avrebbero favorito la cancelliera, privilegiando temi di politica internazionale e trascurando le sfide interne. Lo stesso motivo, che aveva indotto l'avversario a insistere per un secondo confronto, negato da Merkel.

L'epilogo della partita sembra già scritto: la cancelliera vincente, e due possibili coalizioni, scrive oggi Focus, una riedizione della Grosse Koalition, oppure un'alleanza dai colori Giamaica (Unione, Liberali, e Verdi). Esiste però un fenomeno, che potrebbe alterare un po' il quadro. All'interno dell'alto numero di elettori, che afferma di essere indeciso, ci sono moltissime persone tentate dal voto tattico.

Una colonnina pubblicata dal mensile "Cicero" mette a fuoco, in questi termini, il paradosso di questo appuntamento con le urne: "Non ho ancora incontrato qualcuno che abbia intenzione di votare per il partito che vuole davvero votare", scrive Sophie Dannenbarg, ironizzando. "Ho parlato con seguaci storici della Cdu, che ora vogliono mettere la croce sull'SPD, per fare riprendere il loro partito, all'opposizione, dagli anni di Merkel. Allo stesso tempo, ho incontrato elettori dell'SPD, che voteranno Merkel, per evitare Schulz. Di alcuni della Linke so che voteranno FDP, per evitare una Grosse Koalition. Un elettore verde, che effettivamente voti per i Verdi, non l'ho ancora incontrato. Chi in genere non vota voterà Alternative fuer Deustchland, e gli elettori di Alternative fuer Duetshland non votano perché immaginavano l'Alternativa diversa".

Come si spiega tutto questo? I tedeschi affrontano la politica come la loro cancelliera, che stando ad una linea critica ormai classica è leader tattico, senza idee. (Ansa)

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