Estero

Pedofilia e Chiesa: il Papa chiede scusa in Germania

(Andrew Medichini)
16 agosto 2017
|

Meno di un mese fa il rapporto definitivo sugli abusi e le violenze commesse sui bambini del coro di Ratisbona hanno riaperto in Germania la ferita: e le parole di Papa Francesco, che chiede perdono della "mostruosità assoluta" della pedofilia sono arrivate ai tedeschi dalla prefazione a un libro di una vittima che sarà in libreria a partire da domani.

A pubblicare il testo del pontefice in anteprima è stato Bild, il tabloid di Axel Springer, ma in Italia il libro di Daniel Pittet era già uscito nei mesi scorsi. Questo testimone, che oggi ha 58 anni, e che fu stuprato e costretto a girare scene pornografiche da un monaco cappuccino quando ne aveva 8, è stato incoraggiato dal pontefice in persona
a raccontare la sua storia. E il volumetto, edito da Herder, si intitola: "Padre, io vi perdono! Abusato ma non distrutto".

Il caso singolo porta a un riconoscimento più ampio e generale, di grande importanza, sulla pedofilia: "Si tratta di un'assoluta mostruosità, un peccato terribile, che contraddice
tutto quello che la Chiesa insegna", ha scritto Papa Francesco.

Il pontefice chiede perdono a tutti: "Alcune vittime si sono alla fine addirittura tolte la vita. Questi morti pesano sul mio cuore come sulla mia coscienza e sull'intera chiesa. Alle loro famiglie vorrei esprimere il mio amore, il mio dolore e chiedere
in tutta umiltà il loro perdono".

"È una grande sfida per le vittime di violenza pedofila prender la parola e raccontare quello che hanno dovuto subire, e descrivere come la esperienza traumatica di una volta ancora anni dopo li tortura - scrive ancora Francesco -. Per questa ragione la testimonianza di Daniel Pittet è così necessaria, così preziosa e coraggiosa".

Le parole del Papa giungono all'opinione pubblica tedesca come una risposta - anche se il papa ne ha scritto precedentemente - alla rivelazione definitiva del legale Ulrich Weber, che ha reso noto che almeno 547 bambini furono vittime di violenze e abusi a Ratisbona, in una conferenza stampa tenuta a fine luglio. Un documento che ha portato ancora una volta l'attenzione anche sul clima di terrore che imperava fra i giovanissimi alunni della
città bavarese, e su cui la chiesa ha reagito attraverso una lettera del vescovo della locale diocesi, Rudolf Voderholzer, definendolo "difficile da digerire anche per la chiesa di oggi".
(Ansa).

Resta connesso con la tua comunità leggendo laRegione: ora siamo anche su Whatsapp! Clicca qui e ricorda di attivare le notifiche 🔔