Estero

Trump pagò 36,5 milioni di dollari di tasse nel 2005, ma non si sa con chi fece affari

Trump non ha mai pubblicato i redditi
15 marzo 2017
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La rete televisiva Msnbc twitta: "Abbiamo le dichiarazioni dei redditi di Trump". La Casa Bianca replica a stretto giro: il presidente ha pagato 38 milioni di dollari (in realtà 36,5, spiegherà poi il premio Pulitzer David Cay Johnston in trasmissione, ndr) di tasse su un reddito di 150 milioni di dollari nel 2005, a un’aliquota del 25%. Aliquota che avrebbe potuto essere del 3,5% se non ci fosse il cosiddetto 'Alternative Minimum Tax', un sistema di calcolo che Trump sembra intenzionato ad abolire, ha aggiunto Johnston che ha trovato nella propria casella di posta le due pagine con la dichiarazione dei redditi di Turmp. Con un tasso del 3,5%, ha precisato il giornalista, Trump avrebbe versato all'erario – in percentuale – meno di quanto pagano i più poveri del paese.

La dichiarazione ottenuta dalla rete televisiva americana risulta però incompleta: solo due pagine da cui non si evince con chi Trump faceva affari allora. Un'informazione che sarebbe utile per capire i legami di interesse del 45esimo presidente degli Stati Uniti, che si è sempre rifiutato di pubblicare le proprie dichiarazioni, venendo meno così a una prassi pluridecennale. Mancano poi gli anni più recenti.

Johnston ha ammesso di aver ricevuto i documenti ma di non sapere chi li ha spediti, e ha lasciato intendere che, per quanto ne sappia, potrebbe averli inviati lo stesso Trump.

Dalle due pagine emergono 100 milioni di dollari di svalutazioni delle perdite che hanno consentito a Trump, riporta il New York Times, di ridurre il pagamento delle tasse federali. Il presidente e sua moglie Melania nel 2005 hanno pagato 3,1 milioni di dollari in tasse sul reddito federali e 31 milioni di dollari di 'Alternative Minimun Tax', che viene applicata ai redditi più alti fissando un limite ai benefici fiscali e assicurando che paghino almeno il minimo ammontare di tasse.

Dura replica della Casa Bianca

La Casa Bianca ha replicato duramente, sferrando un nuovo attacco ai media disonesti, accusati di continuare a "portare avanti la loro agenda, mentre il presidente è concentrato sulla sua, che include una riforma delle tasse a beneficio di tutti gli americani". Nei confronti di Msnbc sono usate parole dure: "Si è disperati per l’audience quando si è disposti a violare la legge per pubblicare una storia su una dichiarazione di più di un decennio fa".

Mentre i social media si spaccano sulle tasse di Trump, i democratici attaccano: "Se è possibile rendere note alcune informazioni sulle tasse perché non renderle note tutte", afferma Zac Petkanas, consigliere del Democratic National Committee. "L’unico motivo per non pubblicarle è per nascondere quello che c’è dentro, ovvero le connessioni finanziarie con oligarchi russi e il Cremlino".

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