Estero

La convention inizia in salita per Clinton. Sanders e Michelle Obama cercano di compattare il partito

Senders sul palco alla chiusura della prima giornata
26 luglio 2016
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Parte tra divisioni e contestazioni la convention democratica che si concluderà giovedì con l'accettazione di Hilary Clinton della nomination per la corsa alla presidenza.

Il popolo di Bernie Sanders, l'avversario principale di Clinton nelle primarie, manifesta fuori dal Wells Fargo Center, e dentro non mancano le rappresaglie che colgono tutti di sorpresa. Il nome di Hillary Clinton viene fischiato ripetutamente, ogni volta che viene pronunciato.

I richiami all’ordine cadono nel vuoto, mentre i cori "Bernie Bernie" invadono l’arena. Sanders interviene con un tweet per cercare di calmare il suo popolo, e convincerlo a non fischiare e contestare Hillary. E sembra riuscirci: la tensione iniziale scema e lascia posto alla calma.

Sul palco della convention democratica sfila la politica democratica americana. Ad ascoltarla in platea l’ex presidente Bill Clinton, che salirà sul palco martedì in serata per illustrare la carriera della moglie. Michelle Obama le ha regalato un appoggio forte e incondizionato: «Credo che sia veramente qualificata per essere presidente degli Stati Uniti» dice Michelle, accolta con un’ovazione dal pubblico.

Con indosso un abito blu di Christian Siriano, la First Lady dipinge Hillary come una persona che «non molla, anche se avrebbe potuto farlo» in passato. «Sono qui perché so il tipo di presidente che Hillary sarà. Ed è per questo che sto con lei» mette in evidenza Michelle, dicendosi stupita che siano già passati otto anni da quando è salita sul palco della convention democratica per spiegare agli americani perché suo marito aveva battuto Hillary e perché avrebbero dovuto votarlo.

«In questa elezione, così come nel 2008, dobbiamo bussare a ogni porta e conquistare ogni voto». Michelle esce travolta dagli applausi. Ad applaudirla da casa anche il presidente Barack Obama: «un discorso incredibile da parte di una donna incredibile. Non potrei essere più orgoglioso, il nostro paese è fortunato ad averla come First Lady».

Michelle è seguita da Elizabeth Warren, la senatrice paladina anti-Wall Street che Sanders avrebbe voluto vice presidente di Hillary. Anche la senatrice, che all’inizio della campagna elettorale sembrava volersi candidare, si schiera con lei, senza se e senza ma. Un endorsement completo che precede l’entrata in scena di Sanders.

Per Bernie ci sono tre minuti di standing ovation: il senatore cerca ripetutamente di iniziare il suo discorso ma non ce fa. «Deve essere il nostro prossimo presidente. Non c’è scelta» afferma Sanders, assicurando comunque che la rivoluzione continua. Il suo popolo scoppia è in lacrime. «So che siete delusi per come è andato il processo di nomina. Io sono il più deluso. Ma questa è la democrazia» afferma Sanders, interrotto da applausi e da un tifo da stadio.

"È triste vedere che Sanders abbia abbandonato la sua rivoluzione – twitta Donald Trump -. Diamo il benvenuto agli elettori che vogliono riparare il sistema truccato che abbiamo e creare posti di lavoro".

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