Estero

Il naufragio di troppo?

19 aprile 2015
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Uno dei tanti viaggi della speranza dalla Libia verso l’Italia, la nuova terra promessa per centinaia di migliaia di disperati che premono dall’Africa dilaniata dalle guerre e dalla povertà verso l'Europa, si è trasformata in un’ecatombe di migranti. Nel naufragio di un barcone, di circa 20 metri, sono morte centinaia di persone; le prime stime fatte dalla Guardia Costiera – di cui riferisce l'Ansa – parlavano di 700 persone, ma un sopravvissuto, portato in elicottero all’ospedale di Catania, ha parlato di 950 persone a bordo.

L’Europa si indigna, ma stenta a reagire. L’Onu e alcune organizzazioni umanitarie la sollecitano a intervenire subito e in modo incisivo. Un’operazione tipo Mare Nostrum ma europea? «La chiediamo da oltre un anno e non c’è stata risposta», ha detto Carlotta Sami, portavoce dell’Alto commissariato Onu per i rifugiati (Unhcr), secondo la quale bisogna anche aprire «canali legali di ingresso per i rifugiati che riguardino tutti i paesi europei». Con l’Europa se la prende anche Medici senza Frontiere: l’Ue fa «proclami sull’accoglienza» ma poi «erige muri», dice Loris De Filippi di Medici senza frontiere (Msf) Italia. Anche il Consiglio Italiano dei Rifugiati attende che l’Europa batta un colpo. «Questa vergognosa indifferenza deve finire», dice il direttore Christopher Hein. 

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