Confine

A Como censite oltre 500 persone senza un tetto

Tra loro la maggioranza sono uomini. Segnalati anche dei minorenni. Per chi opera sul campo il dato è ‘altissimo’

Si cerca un rifugio dove si può
(Ti-Press)
25 gennaio 2023
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Sono 508 i senza fissa dimora che oggi vivono nel comune di Como secondo i dati del censimento pubblicato nei giorni scorsi dall’Istat (Istituto Nazionale di Statistica). Una statistica che pone il capoluogo lariano al secondo posto in Lombardia, dopo Milano, per numero di persone in condizioni di emergenza abitativa. Inoltre, non tutti i senzatetto figurano nelle cifre. Per individuarli, l’Istat ha richiesto ai Comuni di indicare quante persone siano iscritte ai registri anagrafici in un indirizzo di residenza fittizio o presso delle associazioni che operano sul terreno: queste persone infatti, in assenza di una casa, possono eleggere il proprio domicilio presso il comune dove abitualmente vivono.

Stando al censimento di Istat, 17 dei 508 senza una residenza sono minorenni (5 maschi e 12 femmine), mentre nella fascia d’età tra i 18 e i 34 anni si contano 157 senzatetto (142 maschi e 15 femmine). I numeri crescono quando si passa tra i 35 e i 54 anni (205 tra cui 182 maschi e 23 femmine), invece dai 55 anni in su si parla di 114 maschi e 15 femmine per un totale di 129 persone. Sul territorio comunale si nota, pure, come i senza fissa dimorasi dividano in 443 uomini e 65 donne.

«Il dato è altissimo in quanto riferito al solo comune di Como – commenta Giuseppe Menafra di Porta Aperta –. Le persone che passano da noi in un anno non sono molte meno, ma non vivono tutte a Como, si spostano: infatti i numeri in mensa sono più bassi, si parla di un centinaio di persone che vengono ogni giorno». Perché allora l’indagine Istat colloca Como tra le città di medie dimensioni con un numero più elevato di persone senza fissa dimora, superando anche centri più grandi come Sesto San Giovanni (225 senzatetto), Bergamo (103), Brescia (478) e Monza (278)? «Probabilmente influisce ancora il dato del 2016 – continua Menafra, facendo riferimento all’arrivo in massa di migranti da Etiopia ed Eritrea diretti in Svizzera –: può essere che allora centinaia di persone si siano iscritte all’anagrafe di Como con indirizzo fittizio e che poi, però, si siano spostate dal Comune e siano andate a vivere altrove».

Considerazione che tiene conto del fatto che censire persone che vivono in condizioni di emergenza abitativa è tutt’altro che facile. Secondo l’Istat su 508 senza tetto registrati a Como, 201 sono italiani e 307 stranieri. «Quella della residenza fittizia è una mezza soluzione, ci sono dei problemi: ad esempio queste persone non possono più ricevere la posta, perché il Comune ha tolto questo servizio e quindi per recuperare la tessera sanitaria, per esempio, ci dobbiamo attivare noi associazioni e fare la richiesta, perché non hanno un indirizzo dove riceverla», dice Menafra.

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