Confine

Un euro per adottare i fondali del lago di Como

Si tratta di un progetto pilota che vuole sensibilizzare sulla tutela ambientale e favorire l’aumento della ‘foresta’ e della fauna subacquee del Lario

Un progetto Re-Lake
(Ti-Press)
11 gennaio 2023
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Un euro per adottare le alghe, rigenerare i fondali e difendere le biodiversità del lago di Como. Sono questi gli obiettivi del progetto Re-Lake, presentato nell’ambito del Contest Lake Green Como al fine di promuovere delle buone pratiche ambientali nelle province di Como e Lecco, entrambe bagnate dalle acque del Lario. Un progetto pilota, il primo a livello scientifico in tutta Europa, che sostenuto da Fondazione Cariplo e Legambiente, scaturisce da un’intuizione dell’organizzazione di tutela ambientale Proteus di Como che, al fine di sensibilizzare i comaschi ma anche turisti, ha lanciato una campagna di raccolta fondi ‘Diamo una mano al lago’. Insomma, con un euro si può adottare un centimetro quadrato di fondale e monitorare le condizioni delle piante autoctone del fondale del lago attraverso il collegamento a una webcam.

Nell’ambito del progetto l’associazione Proteus si occuperà del prelievo di alcune piante autoctone per favorirne, in un secondo tempo, lo sviluppo e la diffusione sui fondali. Il progetto che si svilupperà in diverse fasi, oltre che aumentare la foresta subacquea del Lario, punta anche a tutelare maggiormente la fauna autoctona grazie alla protezione derivante dalle specie vegetali, considerate utilissime per il processo di nidificazioni di alcuni esemplari. Nella prima fase un team di subacquei si occuperà di pulire i fondali del lago da detriti e rifiuti, così da poter passare alla raccolta delle piante sommerse autoctone, destinate a essere incubate in apposite vasche allestite nella sede dell’associazione Proteus, affinché possano riprodursi in laboratorio. Non appena raggiunto uno stadio di crescita idoneo, le piante saranno impiantate sui fondali del lago per ripopolare la vegetazione. Il progetto Re-Lake inizierà il prossimo mese di mese di febbraio, per concentrarsi su una superficie di 400 metri quadrati di fondale dalle parti della darsena di viale Geno a Como. Al progetto partecipa anche il Dipartimento di scienze ambientali dell’Università dell’Insubria, chiamato a validare i risultati che saranno ottenuti.

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