Confine

Un convegno sul contrabbando tra Varese e il Ticino

L’incontro ha voluto ‘gettare nuova luce sui rapporti in un confine tra Italia e Svizzera dagli anni del fascismo al dopoguerra’

Nel frattempo il paesaggio è cambiato molto
(archivio Keystone)
24 novembre 2022
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"Novecento di contrabbando. Il confine permeabile: scambi, controlli, respingimenti", è il titolo di un convegno che si è tenuto nei giorni scorsi a Varese, l’ha organizzato l’Istituto di Storia Contemporanea "Pier Amato Perretta" di Como, in collaborazione con il Comune di Varese, il Ministero della cultura e gli Archivi di Stato di Sondrio e Como. Il convegno è servito per descrivere le attività illecite che avvenivano nei primi decenni del secolo scorso nel tratto di confine tra Varese e il Canton Ticino, in particolare durante e appena dopo la Seconda guerra mondiale. "Fughe, traffici e collusioni sono stati gli elementi al centro del convegno che, riprendendo alcuni precedenti studi, ha voluto gettare nuova luce sui rapporti di un confine tra Italia e Svizzera dagli anni del fascismo al secondo dopoguerra. Un tentativo per chiarire le molteplici sfumature che, in quei drammatici frangenti, regolarono i non sempre palesi rapporti tra i due Stati, un precario equilibrio tra aiuto e profitto, assistenza e tradimento, salvezza e condanna", hanno detto gli organizzatori.

Oltre al contrabbando nel periodo della Repubblica Sociale Italiana il confine fu meta di centinaia di profughi che cercavano di fuggire dall’Italia perché non in linea con le autorità dell’epoca, oltre che di tanti ebrei italiani i quali durante il fascismo cercavano rifugio in Svizzera per scampare alle persecuzioni messe in atto con le leggi razziali. Merci, persone, anche di propaganda antifascista, armi e munizioni, furono gli affari più redditizi per passatori e contrabbandieri. Si è parlato del ruolo di alcuni varesini che crearono la rete di soccorso denominata Operazione Oscar (Operazione Segreta di Collocamento e Aiuto ai Rifugiati). L’introduzione è stata di Michele Sarfatti, che ha parlato degli ebrei e della ricerca della salvezza in Svizzera durante la Repubblica Sociale Italiana; Adriano Bazzocco ha trattato il tema "L’epoca del riso. Contrabbando alla frontiera tra Italia e Svizzera durante la Seconda guerra mondiale", sono state proiettate delle immagini e filmati a cura di Raphael Rues (Insubrica Historica), Marino Viganò ha parlato del "contrabbando di persone. 1943-1945", Daniele Corbetta ha descritto le "reti di Oscar e le Fiamme Verdi nel soccorso agli ebrei e ad altri perseguitati. Il ruolo di don Barbareschi e di don Gnocchi", la conclusione è stata affidata alla testimonianza di un contrabbandiere che ha raccontato la sua esperienza.

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