Confine

Rapina a Ligornetto, chiesto non luogo a procedere in Italia

Lo ‘staffettista’ varesotto della banda che nel 2017 rapinò un distributore a Ligornetto è già stato processato e condannato in Ticino per lo stesso fatto

(Ti-Press)
8 novembre 2022
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Il pubblico ministero di Varese ha chiesto il non luogo a procedere per il 31enne del Varesotto sotto processo in quanto accusato di far parte della banda che rapinò un distributore di benzina a Ligornetto il 29 marzo del 2017, in quanto l’uomo è già stato condannato in Ticino: vale in tal caso il principio del "ne bis in idem" internazionale, per cui non si può essere processati due volte per lo stesso fatto. Lo riporta Varesenews. L’uomo, nel novembre del 2017, si era visto infliggere dalla corte delle Assise criminali di Mendrisio una condanna a 18 mesi sospesi per la rapina, nella quale aveva svolto il ruolo dello staffettista, ovvero si era assunto il compito di controllare e segnalare agli esecutori materiali la presenza al valico di controlli delle forze dell’ordine.

Secondo il pubblico ministero varesotto, la condanna ricevuta in Ticino vale come "piena coincidenza" per il reato per il quale l’uomo è sotto processo in Italia, e vale anche per il reato di associazione a delinquere nonostante questo non sia riconosciuto dal diritto svizzero poiché rientra in una diversa veste giuridica. Se per la rapina, come spiega il difensore, l’applicazione delle sentenze rientra nell’ambito di applicazione di quanto previsto dall’applicazione degli accordi di Schengen, per l’associazione a delinquere è stata pronunciata una ricostruzione giuridica sulla base del codice penale svizzero. La decisione verrà presa in udienza ai primi di dicembre.

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