Confine

Como, in crescita i migranti minori non accompagnati

Numerosi quelli respinti in frontiera. E la questione innesca una polemica fra il sindaco Rapinese e la capogruppo del Partito democratico Lissi

Non pochi i respingimenti al confine
(Ti-Press/Archivio)
17 agosto 2022
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A Como sono in crescita i minori non accompagnati. Numerosi quelli respinti in frontiera a conferma che a ridosso del canton Ticino l’emergenza migranti non è per niente terminata, anche se se ne parla sempre meno. Una presenza che in questi giorni nel capoluogo lariano è al centro di un feroce polemica fra il sindaco Alessandro Rapinese e la capogruppo del Pd Patrizia Lissi. Si discute sui costi dell’accoglienza che grava sul bilancio del Comune. Rapinese: «Io mi trovo ad aver rintracciato, solo nel 2022, 165 minori non accompagnati: lo Stato mi dà 71 euro, a me costano oltre 130 e tolgo servizi ai cittadini, agli anziani e ai disabili. Qui abbiamo l’80 per cento dei richiedenti l’asilo, persone che non hanno nessun diritto, io mi trovo la mia città piena di gente che dovrebbe essere in fuga dalla guerra ma non lo è».

Anche italiani

La risposta di Patrizia Lissi: «I minori stranieri non accompagnati nel 2021 sono stati 258. Il costo che il Comune di Como ha sostenuto per l’inserimento dei minori in comunità nel 2021 è stato di 2’567’822 euro. Non solo stranieri, ma anche italiani che non hanno solo bisogno di un tetto e di mangiare ma di percorsi protetti. Il ministero dell’Interno rimborsa al Comune un terzo della spesa, la Regione Lombardia riconosce un contributo irrisorio di circa l’un per cento della spesa sostenuta. Perché ci costano tanto? Perché non abbiamo un Sistema accoglienza integrazione minori a Como. Le rette sarebbero pagate dallo Stato e la cifra sarebbe molto inferiore. Sono stati chiusi in città strutture che erano adibite a questo, si preferisce mandarli in un altro comune o in alberghi pagando di più che avere una struttura in città». Ancora Patrizia Lissi: «La cosa più orrenda che Rapinese ha detto è che gli tocca togliere servizi ai disabili, ai cittadini, agli anziani: i soldi ci sono e tanti».

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