Confine

Stazione di Camerlata, ascensori in funzione dopo 9 mesi

Dopo l’arrivo dei due ascensori, dallo scorso venerdì, polemiche e attese si spostano sui parcheggi, la cui apertura parziale è attesa per giugno

Dopo il taglio del nastro dello scorso giugno
(archivio Ti-Press)
4 aprile 2022
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Quando venerdì 1° aprile gli utenti della stazione unica di Camerlata, destinata a diventare il polo ferroviario di Como, si sono resi che i due nuovi ascensori erano entrati in funzione, hanno pensato a un atroce pesce di aprile. Per sincerarsi che non si trattasse di uno scherzo di pessimo gusto hanno premuto il pulsante che consente l’accesso agli ascensori, poi risultati funzionanti, come sarebbe dovuto essere da mesi. Nove per la precisione considerato che lo scalo di Camerlata che consente di utilizzare sia i convogli delle Ferrovie dello Stato, quelli che collegano Como a Chiasso, che di Trenord dal capoluogo lariano a Milano, è stato inaugurato (in sordina, senza l’abituale parata di politici per il tradizionale taglio del nastro tricolore) lo scorso mese di giugno. In questi lunghi mesi numerose sono state le denunce. Tra queste c’è quella di un ‘peso massimo’ dell’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti di Como che, dopo aver compiuto nei giorni scorsi assieme ad alcuni consiglieri comunali un sopralluogo alla stazione unica di Camerlata, aveva elencato una lunga serie di disagi, primo fra tutti il mancato funzionamento degli ascensori per assenza di collaudo.

L’entrata finalmente in funzione dei due ascensori, oltre a sanare una situazione insostenibile giocata sulla pelle dei disabili, in quanto l’alternativa – prima di venerdì scorso – per accedere ai binari 4 e 5 (quelli delle Ferrovie dello Stato) erano ripide scale e un sovrappasso che, come è facile intuire, rappresentavano un grosso ostacolo, per persone in carrozzella, donne incinte o con bambini in carrozzina e non vedenti. Non sono però finite le polemiche che continuano a interessare lo scalo di Camerlata. Resta apertissimo il problema del parcheggio. Il comune di Como, finito nell’occhio del ciclone, scarica le colpe su Rete Ferroviaria Italiana, il braccio operativo delle Ferrovie dello Stato. Il posteggio con 300 posti auto sarebbe dovuto essere pronto per la fine di febbraio. Forse lo sarà a giugno, con la possibilità di una apertura parziale.

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