Confine

Como-Camerlata: una sola stazione, tanti problemi irrisolti

Le Associazioni dei disabili protestano per la mancata funzionalità degli ascensori. Ma mancano anche una segnaletica chiara e il mega parcheggio

(Ti-Press)
13 agosto 2021
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Nessuno è in grado di prevedere quando succederà, ma prima o poi la stazione unica di Camerlata, inaugurata il 13 giugno scorso, riuscirà a centrare l'obiettivo per la quale è stata realizzata: diventare lo snodo del traffico ferroviario di Como. Ora come ora il servizio promesso, ovvero l'interscambio fra le due linee (Chiasso-Como-Milano di Trenitalia e Como-Saronno-Milano di Trenord), continua a essere sminuito dalle tante problematiche riscontrate dal primo giorno. Ancora non funzionano gli ascensori, quindi per spostarsi da una parte all'altra dei binari occorre prendere le scale. Una situazione che colpisce passeggeri con disabilità e anziani. Ben si comprendono, dunque, le proteste delle Associazioni dei disabili che hanno scritto a destra e a manca (Regione, Trenord, Trenitalia e Comune di Como) per denunciare i disagi, spesso insuperabili, di chi è costretto su una sedia a rotelle. Proteste alle quali per ora nessuno ha dato una risposta.

Un'altra criticità segnalata dai passeggeri riguarda la segnaletica, sia all'esterno che all'interno della stazione, sia sui display elettronici che nelle indicazioni cartacee. Le informazioni sui treni di Trenord eTrenitalia non sono chiare. Altro problema di cui si è già scritto in altre occasioni è la mancata realizzazione del parcheggio con oltre 280 posti auto in via San Bernardino da Siena, di spazi coperti per biciclette e del capolinea di quattro linee urbane ed extraurbane, la cui costruzione è in carico al Comune di Como: un'opera da 3 milioni di euro interamente finanziata da Regione Lombardia.

Nove milioni di euro, in buona parte provenienti da fondi europei, è invece il costo complessivo della stazione unica di Como-Camerlata. Quando sarà realizzato il mega parcheggio? Palazzo Cernezzi assicura di aver fatto tutti gli interventi possibili e che per l'apertura del cantiere deve attendere che alcune aree siano liberate. Insomma, l'interrogativo di poc'anzi ora come ora è senza risposta.

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