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Da carcere a residence: il San Donnino di Como all'asta

Il terzo tentativo di vendere l'ex penitenziario costruito dagli austriaci a metà dell'800 si terrà il 15 giugno

Non è più un penitenziario dagli anni '80 (immagine tematica, archivio Ti-Press)
18 maggio 2021
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Anche se il detto è perentorio ‘non c’è due senza tre’, a Como sperano in un’eccezione per l’ex carcere di San Donnino, messo in vendita per la terza volta negli ultimi cinque anni dal Demanio a un prezzo a base d’asta di un milione e 45mila euro, rispetto a 1,6 milioni e 1,3 milioni di euro dei precedenti tentativi di vendita.

Fissata per il 15 giugno, la nuova asta sembra essere l'ultima speranza di trasformare in un residence di lusso l’ex carcere costruito dagli austriaci a metà dell’800 in via Giovio e praticamente regalato al Regno d’Italia che sarebbe arrivato da lì a poco. È dall’inizio degli anni ’80, quando venne costruito il Bassone, che San Donnino non è un più un penitenziario, ma la leggenda nera legata a carcerazioni e torture dei patrioti durante il Risorgimento e degli antifascisti nel Ventennio è dura a morire. Una storia incisa, come fosse un libro, sui muri delle celle dove ormai da più di quarant'anni nessuno mette più piede.

Una volta dismesso, il San Donnino passò all’Intendenza di Finanza che poi a metà degli anni ’90 abbandonò definitivamente la struttura. È dal 2016 che il Demanio cerca di venderlo, finora senza successo. L'ex carcere che si estende su 2'555 metri quadrati, si trova nel cuore del centro storico, a poche centinaia di metri dal Duomo e da porta Torre. A frenare l'interesse degli investitori è una stima seppur sommaria dei finanziamenti necessari per ristrutturare l'ex carcere. Si parla di non meno di una dozzina di milioni di euro.

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