Confine

"Ingressi senza tamponi per una fascia di 20 km dal confine"

È la richiesta fatta da Massimo Mastromarino, sindaco di Lavena Ponte Tresa, al premier Mario Draghi

(Ti Press)
17 aprile 2021
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di Marco Marelli

''Con la zona gialla, ingressi dal Canton Ticino senza tamponi per una fascia di 20 chilometri dal confine''. È la richiesta al presidente del consiglio Mario Draghi da parte di Massimo Mastromarino, sindaco di Lavena Ponte Tresa, nonché presidente dell'Associazione nazionale dei comuni di frontiera (alla quale aderiscono un centinaio di comuni insubrici). Questo perché, secondo Mastromarino, ''il ritorno alla normalità di alcune zone, come sono le nostre, deve necessariamente seguire la ripresa dello scambio di relazioni fra cittadini di due Paesi diversi che prima della pandemia costituivano un'unica comunità, quella dell'area di frontiera''.

Il rappresentante dei sindaci di frontiera ha scritto una lettera al premier italiano, dopo la decisione del Governo di favorire dal 26 aprile la graduale riapertura delle attività, commerciali e sportive, e di consentire gli spostamenti attraverso la costituzione delle zone gialle. "Questo provvedimento può essere incisivo anche per i comuni di confine solo se accompagnato dalla volontà di riaprire le frontiere''.

In perfetta sintonia con la richiesta avanzata da Mastromarino il senatore varesino Alessandro Alfieri, il quale ha presentato un emendamento che impegna il Governo a ''valutare l'opportunità, ove le Regioni di confine (non solo la Lombardia, ma anche Piemonte e Liguria, ndr) rientrassero nella zona gialla, di adottare una disciplina che consenta di entrare nel territorio nazionale a coloro i quali risiedono oltre il confine svizzero e francese, in una fascia territoriale di 20 chilometri, senza dover effettuare il tampone molecolare. Come già previsto per i lavoratori frontalieri''.

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