Confine

Cancellati i fondi per il centro d'accoglienza di Tavernola

Il contributo, 457mila euro, era stato stanziato nel 2014 dal Ministero dell'interno per finanziari i lavori. Ma non è mai stato utilizzato

La politica interroga (archivio Ti-Press)
9 marzo 2021
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Polemiche a Como per il definitivo addio al centro di accoglienza per richiedenti asilo di via Tibaldi a Tavernola, a un paio di chilometri dalla frontiera. Questo perché il Comune di Como non è stato in grado di utilizzare il contributo di 457mila euro che il Ministero dell'Interno aveva stanziato nel 2014 per finanziare i lavori (spesa prevista 686mila euro) per la ristrutturazione della ex scuola che a oggi risulta ancora senza destino. E così lo stanziamento è stato cancellato. Il prefetto di Como Andrea Polichetti ha comunicato che “la somma di 457mila euro messa a suo tempo a disposizione dal Ministero dell'Interno per la ristrutturazione di via Tibaldi non è più disponibile perché non è stata utilizzata”.

Fra le prese di posizioni si segnalano quelle di Bruno Magatti, presidente di Civitas, nonché ex assessore ai Servizi sociali e della deputata comasca del Partito Democratico, Chiara Braga. “Per insipienza e superficialità questa giunta è stata capace di bruciare un’opportunità concreta a favore dei nostri concittadini più vulnerabili avuta come lascito da chi l’aveva preceduta – ha spiegato Magatti nella conferenza stampa che si è svolta questa mattina in streaming –. Invece di operare per il bene della città, è riuscita nell’irripetibile impresa di lasciare che la Prefettura continui a usare per i richiedenti asilo un bene comunale (il centro comunale Sacco e Vanzetti di Prestino) assolutamente necessario per soccorre i nostri concittadini in difficoltà e, al tempo stesso, di farsi ritirare, perché non utilizzate nei tempi richiesti, le risorse ministeriali ottenute per ristrutturare un secondo immobile, che resta così inutilizzabile”.

Chiara Braga ha sollevato il problema a livello parlamentare con un'interrogazione al ministro dell'Interno Luciana Lamorgese, nella quale ricorda come “i ritardi della giunta hanno fatto perdere un’occasione importante alla nostra città. Le risorse stanziate dal Ministero dell'Interno sono state di fatto destinate ad altro per mancanza di risposte tempestive da parte dell’amministrazione cittadina”. Poi conclude: “L’ossessione di cancellare quanto avviato dall’Amministrazione precedente e il pregiudizio ideologico hanno prodotto danni di cui purtroppo fanno le spese i comaschi”.

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