Confine

Confine, si allunga la fila di poveri al negozio di don Giusto

Sono un centinaio le famiglie seguite dalla parrocchia di Rebbio. E a chiedere aiuto non sono solo cittadini stranieri

Il numero è quasi raddoppiato rispetto all'anno scorso (Ti-Press)
5 marzo 2021
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Stranieri, ma anche italiani. Anzi, sono soprattutto questi ultimi che crescono a vista d'occhio. Sono le famiglie di Rebbio, quartiere periferico di Como, che a causa del Covid-19 sono diventate povere. Una nuova povertà che interpella tutti. E attorno alla figura di don Giusto Della Valle, parroco di Rebbio, sono in molti a ritrovarsi. Insomma, ritrovarsi attorno al servizio di prossimità alimentare che nei locali della parrocchia ogni sera distribuisce 60 chilogrammi di ‘fresco’: frutta, verdura, prodotti da forno e alimentari confezionati in scadenza.

Sono un centinaio le famiglie seguite dalla parrocchia di Rebbio. Un numero quasi raddoppiato rispetto il marzo dello scorso anno. E la risposta del servizio di prossimità alimentare non è mancata, grazie soprattutto ai supermercati della zona, in particolare della Coop di Rebbio che è passata dai 2'800 chili donati nel 2017, ai 4'500 chili del 2019, ai 21mila chilogrammi dello scorso anno. Una crescita in modo esponenziale che restituisce la gravità del problema alimentare che a Rebbio (ma in tutta Italia) in tanti oggi vivono. «E le richieste sono sempre in aumento – afferma don Giusto –. Prima a bussare in parrocchia erano soprattutto stranieri, giunti in città e senza lavoro e con figli a carico. Adesso in via Lissi a fare la fila per il cibo ci sono sempre più italiani. Alcuni di loro fanno fatica a chiedere aiuto e li vedi in forte disagio per il trovarsi in una condizione di fragilità».

Si cercano volontari

La situazione sembra destinata a peggiorare. E ciò rischia di accentuare un problema: quello dei volontari. Lo sottolinea Beppe Carletti, coordinato del servizio di prossimità alimentare: «Occorrono nuove leve per far fronte alla richiesta di aiuto da parte dei nuovi poveri. Per ora riusciamo a garantire il giro serale per il recupero del cibo dai supermercati. L'appello che rivolgiamo è a tutti coloro che mettendo a disposizione un'ora e mezza del loro tempo possono darci una mano».

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