Confine

Luinese, nuovo appello per mettere in sicurezza Alptransit

Dopo la frana di Maccagno, si susseguono le richieste di misure efficaci per scongiurare disastri sulla linea ferroviaria della riviera

Materiale e rocce sulla strada lo scorso 31 gennaio
9 febbraio 2021
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Il tratto di Alptransit che da Dirinella (Gambarogno) percorre la sponda sinistra del Lago Maggiore sul versante italiano è sempre e ancora nel mirino. Dopo l'appello lanciato dall’attivista luinese del Movimento 5 stelle Gianfranco Cipriano, interviene Cristina Codenotti, presidentessa del comitato “Bocciamo Alptransit”.
Il gruppo manifesta nuovamente tutte le sue preoccupazioni per il trasporto di merci sui binari in un'area dove la montagna è fragile. L'ultima frana, in ordine di tempo, è stata quella del 31 gennaio, a Maccagno. Il costo dell’intervento di sistemazione dopo lo scoscendimento si aggira sui 300mila euro. Un primo pronto intervento sarà di almeno di 150mila euro.

“Da sempre siamo convinti che i nostri dubbi sono leciti, ma dopo la caduta del crostone a Maccagno crediamo sia ora che le autorità intervengano per verificare se effettivamente ci siano le condizioni, a questo punto geologiche, per cui un progetto come quello di Alptransit possa definirsi ‘in sicurezza’ o se, come l’ultimo episodio dimostra, probabilmente il nostro territorio non è idoneo”, indica Codenotti, come riportato pure da “luinonotizie.it”.
E ancora: “Non vogliamo essere catastrofici, ma se avvenisse un incidente, nella migliore delle ipotesi solo inquinante, ma che potrebbe anche rivelarsi mortale per qualcuno, dire che non ci siano state le avvisaglie sarebbe quantomeno fuori luogo… Negli ultimi anni abbiamo assistito più volte a cadute e a cedimenti dei terreni circostanti la ferrovia, e per fortuna fino a oggi ciò non è avvenuto in concomitanza del passaggio di treni. Ma se accadesse cosa diranno? Che non potevano prevederlo? Sarebbe credibile? Riteniamo sia utile, anche per i fautori di questo progetto, che, da parte delle istituzioni tutte, a partire da quelle locali per arrivare a provincia e regione Lombardia, si faccia uno studio serio e mirato sul nostro territorio che vada a verificare la fattibilità di un progetto così ambizioso quale è quello di Alptransit in un territorio che si sta dimostrando fragile, anche a causa delle mutate condizioni climatiche/atmosferiche, che però non possono non essere tenute in considerazione, visto i rischi che tutti questi ultimi incidenti evidenziano”. Insomma, la richiesta della messa in sicurezza della linea ferroviaria, per evitare un disastro, si sta allargando e le autorità locali, per prime, sono ora chiamate a prendere le misure necessarie per tutelare sia la popolazione sia l'ambiente. Infine: “Ci auguriamo che questo ennesimo nostro invito nei confronti delle istituzioni locali venga accolto favorevolmente e che qualcuno che può e che deve, finalmente, ponga la giusta attenzione ai rischi che questo progetto implica per tutta la nostra Costa Fiorita”.

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