Confine

Sgominata banda di truffatori. Operava anche in Ticino

L'operazione è stata messa a segno a cavallo della frontiera. Nove le misure cautelari. Le vittime? Persone tra i 60 e i 95 anni

Truffe telefoniche, sempre in agguato (Ti-Press)
28 gennaio 2021
|

La squadra mobile di Novara, in collaborazione con la Polizia giudiziara del Canton Ticino, ha sgominato un'associazione dedita alle truffe a persone anziane e vulnerabili con la tecnica del 'Caro nipote'.  Nove le misure cautelari eseguite stamane, giovedì, nell'ambito dell'operazione 'Cara Nonna', ovvero 'Droga Babciu' in polacco: quattro persone sono finite in carcere, cinque agli arresti domiciliari. L'organizzazione criminale, che aveva la sua base operativa a Novara e la sede logistica in Polonia, ha operato anche nelle province di Vercelli e di Como e in Canton Ticino.

Prima si fingevano parenti in difficoltà a seguito di un incidente o dopo un ricovero per il coronavirus. Poi cercavano di convincere gli anziani a consegnare denaro e preziosi che custodivano in casa. Il passo successivo era quello di inviare all'abitazione della vittima un complice, spesso una giovane donna, che si spacciava per segretaria di un notaio e che sosteneva di essere tra il personale curante del finto nipote colpito dal Covid.

L'inchiesta dei poliziotti di Novara e degli agenti della Cantonale ha messo in fila oltre cinquanta truffe avvenute tra gennaio e agosto 2020. Tra i 60 e i 95 anni le età delle vittime. L'indagine sfociata nei provvedimenti restrittivi è iniziata nel marzo scorso sulla denuncia di una ottantenne, già vittima in passato dello stesso reato, che ha chiamato il 112. A quel punto gli agenti le hanno detto di stare al gioco. Quando il giovane è arrivato per ritirare il bottino, ha trovato i poliziotti; che lo hanno arrestato.

Dopo il primo arresto sono iniziati pedinamenti e intercettazioni che hanno consentito di ricostruire i numerosi raggiri. ''È emersa la spietatezza e l’incredibile cinica determinazione dei telefonisti che effettuavano decine e decine di chiamate a ripetizione in danno delle vittime, finché non trovavano la persona che eseguiva pedissequamente quanto da loro richiesto – raccontano gli investigatori -. I criminali si sono rivelati totalmente insensibili al fatto che con le loro parole creavano nelle anziane vittime un profondo stato di terrore causato dalle minacce che mettevano a rischio l’incolumità dei loro cari. Anzi, proprio grazie a ciò, con impressionante freddezza, facevano leva sulle vittime''.

Oltre 400mila euro l'ammontare delle truffe scoperte (ma non si esclude che possano essercene molte altre). Gli investigatori hanno accertato anche che i preziosi venivano riciclati in Polonia, Paese dal quale provengono tutti gli arrestati. I quali ora sono accusati di associazione finalizzata alla truffa aggravata dal carattere transnazionale.

Resta connesso con la tua comunità leggendo laRegione: ora siamo anche su Whatsapp! Clicca qui e ricorda di attivare le notifiche 🔔
POTREBBE INTERESSARTI ANCHE