Confine

Truffatore seriale in manette a Milano. Era noto in Ticino

L’uomo è un serbo conosciuto dalle polizie di mezza Europa, Svizzera compresa. La sua specialità le truffe ‘reap-deal’

(archivio Ti-Press)
15 novembre 2020
|

Due Bmw di grossa cilindrata, un appartamento a Parabiago (Milano), un vasto terreno a Vimercate (Monza e Brianza) e mezzo milione di euro disseminato in diversi conti correnti, soprattutto in Ticino, dove sono stati sequestrati, nell’ambito di una operazione antimafia della Divisione Anticrimine della Questura di Milano. Nel mirino dei poliziotti un 43enne serbo conosciuto con non meno di otto alias, specializzato nelle truffe 'reap-deal' - sofisticati raggiri in grado di fruttare ingenti profitti illeciti - compiute in tutt’Italia, oltre che in Svizzera, Germania, Francia e Austria. Un truffatore seriale conosciuto anche dalle autorità svizzere.

Attraverso le truffe reap-deal il serbo, attivo come truffatore dal 2002, ha mantenuto un altissimo tenore vita. Lo scorso 21 marzo, durante il primo lockdown, è stato fermato al valico del Gaggiolo, mentre rientrava dal Ticino, e trovato in possesso di 8’200 euro in contanti, somma di cui non ha saputo giustificare il possesso, per cui la somma era stata sequestrata. L’uomo arrivava da Lugano. Così almeno aveva dichiarato, senza dare ulteriori spiegazioni. L’inchiesta dell’Anticrimine milanese ha dimostrato come tutti i guadagni dell’uomo avessero origine illecita. Tra le truffe compiute dall’uomo quella che nel 2002, a Milano, ha visto il raggiro di un imprenditore friulano. Il criminale si era finto interessato ad acquistare un immobile e dopo aver concordato un cambio di valuta in un noto hotel della città aveva fatto sì che un suo complice strappasse all’uomo una valigetta con 45mila euro. Con la stessa modalità nel 2003 ad Albenga si era impossessato di 50mila euro strappandoli a una donna che li aveva in borsa.

Il serbo non agiva da solo. Nel 2004 è stato coinvolto in una complessa operazione di polizia giudiziaria su ben 11 ‘batterie’ dedite alla realizzazione di truffe rip-deal che facevano capo a una ‘cupola’ milanese, a cui il criminale apparteneva. Le vittime preferite dell’associazione a delinquere erano imprenditori prevalentemente stranieri (tedeschi, austriaci, francesi, svizzeri). Nel 2014, il truffatore è stato fermato per un controllo in centro a Milano mentre era a bordo di una Volvo S40 e l’hanno trovato in possesso di numerose banconote fac-simile da 500 euro. E ancora nel 2016 è stato coinvolto nell’indagine ‘Vecchia Guardia’ riguardante numerose truffe avvenute a Padova, Roma, Vimercate, Pordenone e Firenze, a danno di cinesi e italiani.

L’ultima dichiarazione dei redditi dell’uomo risale al 2005: 30 mila euro. Poi, più nulla. Dopo i sequestri antimafia eseguiti ieri mattina tocca al 43enne serbo dimostrare che i beni sono stati acquisiti con denaro lecito. In caso contrario, il sequestro diventerà confisca, e appartamento, Bmw e denaro entreranno a fare parte del patrimonio dello Stato, potendo essere reimpiegati per finalità sociali e d’interesse collettivo.

Resta connesso con la tua comunità leggendo laRegione: ora siamo anche su Whatsapp! Clicca qui e ricorda di attivare le notifiche 🔔
POTREBBE INTERESSARTI ANCHE