Confine

Sequestrati quasi due milioni di euro 'ripuliti' in Ticino

Al centro due pregiudicati varesini e un avvocato italiano residente nel nostro Cantone, l'inchiesta è della procura di Milano

(foto: Ti-Press)
12 giugno 2020
|

Tre appartamenti a Tangeri, Marbella e Desio (Monza-Brianza), un negozio in Brianza e 200 mila euro, depositati a Lugano su un conto corrente bloccato grazie alla collaborazione della magistratura svizzera. A tanto ammonta il sequestro effettuato giovedì a due pregiudicati varesini che, condannati per reati fallimentari e tributari, da anni dichiaravano di non avere redditi. A coordinare l'inchiesta a carico di nove indagati, quattro sono ticinesi, per reati di riciclaggio e trasferimento fraudolento di valori, è il pubblico ministero dell'Antimafia Paolo Storari, della Procura di Milano. Gli accertamenti del Nucleo di polizia economico finanziaria della Guardia di finanza di Varese  hanno fatto luce su numerose operazioni di trasferimento di denaro in Ticino e sulle conseguenti operazioni di reimpiego di tali capitali.

Figura centrale della vicenda un avvocato italiano, residente in Ticino, che stando all'accusa avrebbe messo a disposizione degli indagati alcune società. Società nelle quali sono confluite le somme di denaro derivanti dai reati commessi in Italia. I due pregiudicati, su indicazione dell'avvocato hanno fornito a una fiduciaria svizzera disponibilità finanziarie in contanti per oltre 650 mila euro. Le somme, dopo essere transitate su conti correnti di società offshore (con sede a Dubai), sono rientrate 'ripulite' in Ticino attraverso bonifici disposti a favore di una società elvetica costituita dal legale per conto dei due pregiudicati. Agli atti anche un trasferimento, effettuato da uno spallone, di oltre 700 mila euro.

Resta connesso con la tua comunità leggendo laRegione: ora siamo anche su Whatsapp! Clicca qui e ricorda di attivare le notifiche 🔔
POTREBBE INTERESSARTI ANCHE