Confine

Lotta al coronavirus, Como inasprisce le sanzioni

I 'furbetti' comaschi rischiano ora una multa più salata e una condanna che comparirà sulla fedina penale

23 marzo 2020
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Linea dura della Procura di Como nell'ambito delle misure prese per combattere il coronavirus: per chi sgarra ha deciso di non di contestare il reato di ''inosservanza di un provvedimento dell'autorità'', ma una norma speciale contenuta nelle leggi sulla sanità del 1934. Ad annunciare il cambio di orizzonte per i furbetti comaschi (636 quelle sanzionati negli ultimi quindici giorni) è stato il procuratore Nicola Piacente: “Conformemente alla procura di Milano, anche la procura di Como è orientata a contestare l'articolo 260 leggi sanitarie del 1934, norma speciale punita più gravemente”. Questo significa che l'ammenda prevista è doppia rispetto a quanto ipotizzato fino ad ora è macchierà indelebilmente la fedina penale. Il testo dell'art. 260: “Chiunque non osserva un ordine legalmente dato per impedire l'invasione o la diffusione di una malattia infettiva dell'uomo, è punito con l'arresto con l'arresto fino a 6 mesi e con l'ammenda da lire 40mila a 800mila”. Una contravvenzione non oblabile, significa che non si estingue con il pagamento della multa, per cui in caso di condanna, anche in presenza della condizionale, finirà sul certificato penale. Nel frattempo due sostituti della procura lariana hanno iniziato a lavorare per trasformare le denunce in decreti penali di condanna, per evitare il rischio di incorrere nella prescrizione. Insomma, i magistrati comaschi mandano un segnale molto preciso ai furbetti che non rispettano le misure sempre più stringenti contenuti nei decreti ministeriali.

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