Confine

Italia, lo sciopero dei benzinai è confermato

Le stazioni di servizio ticinesi lungo il confine saranno prese d'assalto dagli automobilisti della vicina Penisola alla ricerca del pieno

5 novembre 2019
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Dalle 6 di domani alla stessa ora di venerdì 8 novembre lo sciopero nazionale dei benzinai con la conseguente chiusura degli impianti stradali e autostradali in tutta Italia. L'astensione dal lavoro che potrebbe creare molti disagi è stato confermato dalle organizzazione sindacali. ''Di fronte al silenzio assordante del governo e all'indifferenza del Mise, le organizzazioni dei gestori non hanno potuto fare altro che ricorrere alla mobilitazione generale" spiegano i sindacati che protestano per l'introduzione di alcuni provvedimenti, come la fatturazione elettronica. I sindacati lamentano il presunto disinteresse del governo "nonostante la dichiarazione di sciopero fosse nota da settimane". In particolare, Faib, Fegica e Figisc puntano il dito contro il ministero dello Sviluppo economico che "ha dimostrato la sua totale assenza sul terreno del confronto con i gestori, mostrando disinteresse e superficialità verso un settore che garantisce la mobilità dei cittadini, il servizio agli automobilisti, dalla grande viabilità sino alle aree interne del Paese". I gestori definiscono il "silenzio del governo" un "grave atto di irresponsabilità" e il sintomo di un'azione che non pensa alle "categorie produttive" ma "a favorire, indirettamente, il sistema bancario".  I benzinai protestano contro la fatturazione elettronica, l'introduzione degli Isa, che "risultano fortemente penalizzanti per i gestori carburanti (che, è bene ricordarlo, percepiscono un margine che non supera il 2% del prezzo pagato dagli automobilisti), i Registratori di cassa Telematici per fatturati di 2 mila euro/anno", 

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