Confine

Sconta l'ergastolo, Rosa Bazzi s'innamora in carcere

Nel carcere di Bollate dove da 13 anni è rinchiusa per la strage di Erba è sbocciato l'amore con un compagno di detenzione.

15 aprile 2019
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Nel carcere di Bollate dove da 13 anni è rinchiusa all'ergastolo per la strage di Erba sarebbe sbocciato un nuovo amore con un compagno di detenzione. La notizia, pubblicata dal quotidiano comasco ''La Provincia'', si è appresa durante udienza al Tribunale di sorveglianza di Milano, davanti al quale è comparso un detenuto di Bollate - la cui identità è top secret - che pur avendo pieno diritto, ha respinto la possibilità di accedere al regime di semilibertà.

Insomma, uscire di giorno dal carcere per lavorare. Un traguardo per molti detenuti, ma non come racconta ''radio carcere'' spasimante della donna, responsabile assieme al marito Olindo Romano, della mattanza di via Diaz, tre donne ed un bambino uccise. La semilibertà avrebbe comportato il trasferimento del detenuto in un'altra sezione. impedendogli quindi di stare vicino a Rosa.

Stando a chi era presente all'udienza la rinuncia della semilibertà del detenuto avrebbe mandato su tutte le furie il Tribunale di sorveglianza, considerato che il lavoro esterno oltre che essere un traguardo molto ambito rappresenta un primo importante passo verso il reinserimento nella società civili. ''No, preferisco stare in carcere'' pare che abbia ripetuto il presunto spasimante di Rosa, senza fornire una spiegazione plausibile.

A margine dell'udienza è emerso che la faccenda a Bollate starebbe creando  grattacapi, soprattutto quanto attiene l'organizzazione degli incontri tra i coniugi. Incontri, che si viene a sapere da ''radio carcere'', non sarebbero più calorosi come una volta. Avere conferma è praticamente impossibile. Olindo Romano è detenuto nel carcere di Bollate. Intanto, ieri sera, per la prima volta Rosa Bazzi, ha parlato in televisione a ''Le Iene'' nel corso della trasmissione su Italia Uno. "Ho visto un uomo nella casa di via Diaz": è quanto sostiene di aver detto ai carabinieri. 

Una persona che dice di aver visto qualche ora prima della strage. Circostanza di cui non aveva mai parlato. La donna ha ribadito di essere innocente: ''Sto pagando le mie confessioni,  non sto pagando perché son salita, perché non sono salita: sto pagando le mie confessioni''. La donna è tornata a parlare dell'alibi che lei e il marito avevano dichiarato, ovvero di essere andata in giro per Como per poi cenare in un McDonald's di cui hanno mostrato ai carabinieri lo scontrino delle 21.37. 

Rosa ha insistito molto sull'uomo misterioso: ''Gliel’ho detto anche ai carabinieri perché quando siamo usciti noi (la sera della mattanza, ndr)  abbiamo visto un signore… abbiamo visto e… però non, non ci hanno neanche ascoltato… . L’abbiamo detto sempre al maresciallo Gallorini. Noi abbiamo visto un signore, con una borsa in mano aveva un giaccone e un cappello. E’ entrato…… nella corte, è entrato nella porta…con un sacchetto di plastica, questo me lo ricordo, perché questa cosa ce l’ho ancora nella mente''. 

La confessione. successivamente ritrattata, pur di non essere separati, circostanza incredibile allora, ancora più stonata oggi, alla luce del ''nuovo amore''. Rosa. ''Allora era così, cioè io non sapendo perché non mi era mai successa una cosa del genere… allora le cose erano così, adesso le cose sono cambiate e…”.. Sulla richiesta di revisione del processo fatta da Azouz Marzouk la donna  dice: ''Beh… mi fa piacere, sono molto contenta di questa cosa però lui lo sa chi è stato. Mi sto facendo 12 anni, mi son fatta… non capisco come mai che se lo sa.. mah, se lui dice che siamo innocenti perché sa che non siamo stati noi… perché non dici chi è stato?''. Se lo chiede non solo Rosa.

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