Confine

Si parla troppo, il parroco abolisce i cortei funebri

La decisione, che sta facendo molto discutere i parrocchiani, è stata presa nel Comasco. Dopo la cerimonia in chiesa ci si troverà direttamente al cimitero

archivio Ti-Press
10 febbraio 2019
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Per quanto è dato sapere, quella presa da don Enrico Broggini, parroco di Luisago e Portichetto, comuni lariani alla periferia di Como, è una decisione senza precedenti in Italia: non si faranno più i tradizionali cortei funebri dalla chiesa al cimitero. Problemi di viabilità e rischio d’intasamento al traffico nel centro paese? Viene spontaneo chiedersi, per cui è meglio trovarsi direttamente al cimitero. Ma così non è: i partecipanti non pregano più, parlano d'altro. Un comportamento che svilisce la partecipazione al corteo funebre.

La decisione è di qualche settimana fa, ma lo si è appreso solo in questi giorni. Una decisione che non è piaciuta ai parrocchiani. Ma il sacerdote non sembra avere alcuna intenzione di tornare sulla sua decisione, presa non a cuor leggere, ma con molta amarezza. ''Mi dispiace della decisione che ho preso, anche perché sono molti anni che sono qui -  ha affermato il sacerdote -. Ho provato anche a mettermi in mezzo alla gente del corteo, ma nessuno pregava, parlavano tra di loro. Che senso ha fare il corteo: il traffico viene bloccato, in più gli automobilisti inveiscono, suonano i clacson. A questo punto, dopo la cerimonia in chiesa, si può partire con le macchine e trovarsi direttamente al cimitero. Che poi, al giorno d’oggi, moltissimi defunti vengono cremati, quindi portati via subito dopo la messa''. A molti parrocchiani la decisione di don Broggini non piace. E' il caso del sindaco di Luisago Adelio Frigerio: ''Al parroco avevo chiesto di evitare il passaggio dei cortei funebri davanti alle scuole nel momento di uscita dei ragazzi. Al mio funerale vorrei il corteo funebre''.

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