Confine

Trentenne morto in Valmalenco, l'autopsia esclude l'omicidio

I risultati sembrano indicare che l'uomo avrebbe perso la vita a causa di una caduta nei pressi delle piste da sci

26 dicembre 2018
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L'autopsia eseguita nel pomeriggio all'ospedale civile di Sondrio sul 30enne comasco, Mattia Mingarelli, rappresentante di commercio di Albavilla, alla periferia di Como, sembra orientare verso l'ipotesi di una digrazia. Il perito anatomo patologo ha riscontrato alcune ferite alla testa che il giovane avrebbe potuto essersi procurato cadendo. Senza soccorsi sarebbe poi deceduto per il freddo. Il corpo del 30enne è stato ritrovato la vigilia di Natale, poco distante dalle piste da sci di Chiesa Valmalenco, dove si era recato lo scorso 7 dicembre per alcuni giorni di vacanze. Il magistrato inquirente ha disposto anche esami tossicologici. Non essendo emerso nulla che faccia ricondurre il decesso del 30enne comasco a un evento violento. Non si sarebbe, dunque, trattato di un omicidio, una delle ipotesi al vaglio degli investigatori. Insomma, una disgrazia in montagna: un'escursione che si è conclusa tragicamente. Il luogo in cui il corpo senza vita è stato rinvenuto, su segnalazione di alcuni sciatori che l'hanno visto dalla seggiovia, è piuttosto scosceso, quindi il rappresentante di commercio potrebbe aver messo un piede in fallo scivolando sul terreno ghiacciato e perdendo la vita nella piccola scarpata.  L'autopsia è iniziata alle 14 per terminare alle 18. Probabilmente, nella giornata di domani, darà qualche dettaglio il procuratore di Sondrio, Claudio Gittardi. 

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