Confine

Oltre 13mila minori al valico sud

I ragazzi non accompagnati che hanno tentato di entrare in Ticino avevano fra i 14 e i 18 anni

(foto Ti-Press)
8 dicembre 2018
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Seimiladuecentottantasei è il numero dei minori non accompagnati riammessi dal Ticino all’Italia dal maggio 2016 all’aprile di quest’anno. Quelli trattenuti in Svizzera sono stati 7’049. La somma dei due dati ci dice che sono 13’395 i minori non accompagnati di età compresa fra i 14 e i 18 anni che hanno tentato di entrare in Ticino, con alterna fortuna (soprattutto nei mesi caldi del 2016, quelli fra luglio e novembre, molti minori sono stati riammessi più di una volta). Prima della chiusura del campo governativo di via Regina Teodolinda di Como, in mancanza di altre strutture, la Prefettura di Como aveva aperto il centro anche ai minori, arrivando a ospitarne sino a centocinquanta. Il mese più pesante è risultato il luglio 2016 con 2’102 arrivi di minori non accompagnai, 1’594 trattenuti in Svizzera e 508 riammissioni. Nei mesi successivi gli arrivi sono gradualmente calati, mentre progressivamente sono cresciute le riammissioni. Giovani che hanno trovato un approdo a Rebbio, dove don Giusto Della Valle aveva trasformato l’oratorio in un centro di accoglienza dei migranti minorenni. Per aiutare il sacerdote, ex missionario in Africa, si erano poste in cordata numerose associazioni. Grazie all’associazione di Paolo Bernasconi era stato possibile realizzare una ventina di ricongiungimenti familiari. Un’attività, quella di don Giusto, che continua, anche se in misura minore. Così come la fondazione beato Luigi Guanella, che continua ad ospitare una ventina di minori. E tutti gli altri ragazzi in fuga dai loro Paesi d’origine nella speranza di affrancarsi a un futuro migliore in Europa che fine hanno fatto? «Qualche centinaio, nel corso dei mesi, soprattutto nel periodo caldo degli arrivi, è riuscito ad arrivare dove erano intenzionati ad andare» afferma don Giusto. Nella stragrande maggioranza i minori non accompagnati arrivati a Como sono però diventati dei ‘fantasmi’.

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