Confine

Frontalieri: si punta il dito contro la Polizia cantonale

Proteste sui social, ieri mattina lunghe code alla dogana Oria Valsolda-Gandria per entrare in Ticino: 'Controlli a ogni singola vettura'

Ti-Press
20 novembre 2018
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Le proteste via social, è lo strumento sempre più utilizzato dei gruppi facebook dei frontalieri. È successo ieri mattina dopo che si sono formate lunghe code alla dogana di Oria Valsolda-Gandria, per entrare in Canton Ticino. Valico dal quale quotidianamente transitano 8mila frontalieri. Sotto accusa la Polizia Cantonale che avrebbe effettuato minuziosi controlli alle auto dei frontalieri. Si viene a sapere che segnali di malcontento sarebbero stati lanciati attorno alle 7: ''Oltre un’ora da Porlezza a Gandria, causa controlli. Ok per il rispetto del lavoro degli altri, ma adesso la polizia cantonale dia una spiegazione alle ditte di tutti i lavoratori arrivati in ritardo stamattina''. Quanto si poteva leggere attorno alle 7 sul profilo “Frontalieri Insubria”. Il portavoce del gruppo a ''La Provincia'', quotidiano comasco ha detto: ''La Cantonale - dunque non gli agenti che vigilano sul valico di Gandria –  controllava ogni singola vettura. Le ripercussioni sul traffico sono state pesantissime. Basti pensare che la coda arrivava a Porlezza e che bloccati nel traffico sono rimasti anche scuolabus e auto dirette magari verso aeroporti e stazioni. In certe situazioni bisognerebbe utilizzare il buonsenso. Anche perché se alcuni datori di lavoro hanno compreso il motivo dei ritardi, altri sono stati decisamente meno comprensivi''.

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