Confine

Bussa al centro governativo con i gemelli. Ma è chiuso

A occuparsi della migrante e dei due piccoli di 6 mesi è la Caritas Diocesana di Como. Intanto la polemica politica continua

Si occupa di loro la Caritas diocesana (immagine tematica Ti-Press)
1 novembre 2018
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Nel pomeriggio di ieri, quando una migrante con i suoi due gemelli di 6 mesi, si è presentata al cancello del ‘Campo governativo’ di via Regina Teolinda, lo ha trovato chiuso a seguito dello smantellamento di cui va orgogliosa la Lega. « È la conferma che dalle parole passiamo ai fatti e che sappiamo mantenere la parola – è il commento di Matteo Salvini –. La chiusura del centro è una vittoria del Governo e della Lega”. Gli hanno fatto eco Nicola Molteni, parlamentare canturino, nonché sottosegretario all’Interno e Alessandra Locatelli, vicesindaco di Como e parlamentare. “Non intendiamo minimamente spostarci dai nostri obiettivi”.

Della giovane madre e dei suoi piccolissimi figli si è fatta carico la Caritas diocesana di Como. «È la conferma che il campo non doveva essere chiuso, considerato che l’emergenza non è affatto terminata tanto che i respingimenti dal Ticino continuano e inoltre, a Como, attualmente ci sono oltre 150 senzatetto”, è l’amaro commento di Roberto Bernasconi, direttore della Caritas diocesana.

La vicenda della giovane madre con i due bimbi ha inoltre spinto Patrizia Maesani (Forza Italia) a scrivere alla maggioranza consigliare di cui fa parte, ricordando che in questo momento i senzatetto a Como sono 150. “Prima ancora di andare a chiedere ad altri, mi chiederei cosa posso fare come comune”. Comune che non ha neppure risposto alla richiesta avanza da tutte le associazioni di volontariato presenti in città di convocare il tavolo della grande emarginazione sulla possibilità di riconvertire il centro.

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