Porlezza, era fatto di cocaina il ragazzo morto

Perchè mai si era arrampicato su un muretto di recinzione di una villetta di Bene Lario per poi trovare la morte, in quanto precipitato nel vuoto  per quasi sei metri? L'interrogativo sorto dopo che nei primi giorni dello scorso marzo , sepolto sotto la neve, era stato trovato il corpo privo di vita di un 25enne di Porlezza, che lavorava in Ticino. La risposta è ora arrivata dalle conclusioni a cui è giunto il sostituto Antonio Nalesso della Procura di Como, che al termine di una approfondita inchiesta ha notificato l'avviso di chiusura delle indagini ad un 31enne turco, residente a Porlezza accusato di spaccio di droga e - reato ben più grave - di “morte come conseguenza di altro reato”, ovverosia la cessione di una dose di cocaina, il cui principio attivo è risultato essere stato alto.

Da qui l'ipotesi che possa aver scatenato nel ragazzo una intossicazione e, soprattutto, un “delirio eccitatorio”, che lo avrebbe spinto a compiere gesti irrazionali e pericolosi, incapace quindi di percepire il pericolo a cui stava andando incontro. Il 31enne ha ora venti giorni per farsi interrogare o chiedere un supplemento di indagine.  carabinieri di Porlezza nel ricostruire le ore precedenti la morte del 25enne hanno appurato che nella notte tra il 1 e il 2 marzo, dopo essersi allontano dagli amici, si era messo a correre per le vie del paese, per arrivare al muretto di protezione della villetta, per scavalcarlo e poi precipitare nel vuoto, procurandosi traumi e lesioni cerebrali. Il 31enne turco era già noto alle forze dell'ordine. Arrestato lo scorso luglio nell'ambito di una operazione antidroga dei carabinieri di Porlezza e condannato ad un anno di carcere, attualmente sta svolgendo lavori socialmente utili.