Confine

Solidarietà social, e non solo, al medico di Cantù

Dopo l'episodio di domenica scorsa all'ospedale, quando una donna non ha voluto farsi toccare 'da un medico negro'. Il tweet del ministro della salute

Il dr. Andi Nganso (foto tratta dal suo profilo Facebook)
28 gennaio 2018
|

Continua sempre più amplificato l'eco di quanto accaduto la sera della scorsa domenica all'ospedale di Cantù, dove una sessantenne canturina, trovandosi davanti a un 30enne medico di origine camerunense Andi Nganso, da due anni in servizio alla guardia medica, non si è fatta visitare, affermando che ''io non mi faccio toccare da un medico negro''.

A migliaia, tramite i social, continuano a manifestare la propria solidarietà al giovane medico, che in precedenza aveva prestato servizio in diversi centri di accoglienza per migranti, fra cui anche a Lampedusa. Solidarietà anche dall'estero, incominciando dal Ticino. Nelle ultime ore è intervenuta anche il ministro della salute Beatrice Lorenzin, che su Twitter, oltre ad esprimere il proprio rammarico per quanto accaduto, sprona la politica a impegnarsi per far sì che simili episodi non si ripetano. Quanto scritto dalla ministra Lorenzin: ''Trovo davvero vergognoso quanto accaduto a Cantù, dove un paziente ha rifiutato le cure di un medico per il colore della sua pelle. La politica ha l’obbligo di porre un freno ai continui episodi di razzismo che viviamo nel nostro Paese. Piena solidarietà al dottor Andi Nganso''. Un tweet apprezzato e condiviso.

Moltissimi i medici che sui social hanno manifestato solidarietà al giovane collega. ''Contro i babbei purtroppo non c'è vaccino'' il laconico commento di Roberto Burioni, il virologo del polo universitario San Raffaele di Milano, diventato il paladino dei vaccini su Facebook.

Leggi anche:
Resta connesso con la tua comunità leggendo laRegione: ora siamo anche su Whatsapp! Clicca qui e ricorda di attivare le notifiche 🔔