Confine

Cantù, 'Non mi faccio toccare da un medico negr...'

L'episodio è avvenuto nell'ambulatorio della guardia medica. A esprimersi è stata una donna di sessant'anni

archivio Ti-Press
26 gennaio 2018
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''Non mi faccio toccare da un medico negro...''. Si è espressa così, l'altroieri, una sessantenne paziente canturina nell'ambulatorio della guardia medica dell'ospedale di Cantù, quando ha capito che a visitarla sarebbe stato un giovane medico di colore Andi Nganso, 30enne originario del Camerun, giunto in Italia all'età di 12 anni, che si è fatto le ossa lavorando per la Croce Rossa in diversi centri di accoglienza per migranti, dall’hinterland milanese a Lampedusa.

All'ospedale canturino è in servizio da un anno. Mai in passato ha trovato una paziente che ha rifiutato di farsi visitare da lui, per via del colore della pelle. Chissà, forse, la donna è una tifosa della Pallacanestro Cantù, dove  giocatori neri fanno la differenza in positivo. O molto più probabilmente è una 'lumbard' che vedono i migranti come il fumo negli occhi. Quando accaduto in ospedale a Cantù non è passato sotto silenzio, anche perché nessuno degli amministratori comunali ha avuto parole di solidarietà per il 30enne medico che, residente a Sesto San Giovanni, ha affidato la sua rabbia a un post sul suo profilo Facebook, già arrivato a oltre 1800 like e più di 500 condivisioni. “Non ti fai toccare da un medico ‘negro’? Io ti ringrazio. Ho 15 minuti per bere un caffè. Cog&-#++na!” ha scritto, definendosi ''su tutte le furie''.

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