Confine

Casinò di Campione, i soci si riuniscono per l'istanza di fallimento

Elaborato un piano di rientro per i fornitori ticinesi

((Ti-Press))
17 gennaio 2018
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Novità sul versante Campione d'Italia. Innanzitutto, l'assemblea dei soci proprietaria della Casinò di Campione Spa - cioè il Comune in quanto unico socio - si è riunita nel tardo pomeriggio di oggi per assumere alcune decisioni non rinviabili nel tempo. Innanzitutto, è stato confermato il mandato all'amministratore unico Marco Ambrosini, che era scaduto lo scorso 31 dicembre.  Sono stati rinnovati anche i contratti con alcuni consulenti. Occhi puntati sull'istanza di fallimento della casa da gioco. Tema sul quale si è chinato il professor Marco Sica, avvocato, consulente del Comune.

Non si è parlato del bilancio 2017 del Casinò, destinato a chiudere in leggero passivo, così come non è stato discusso il piano industriale elaborato da Ambrosini. Tema quest'ultimo che per i sindacati rappresenta la condizione sine qua non per intavolare una qualsiasi trattativa, il cui obiettivo sarebbe quello di ridurre il costo del personale (492 lavoratori). Oltre all'esternalizzazione del reparto ristorante (49 lavoratori) si parla di una cinquantina di pensionamenti anticipati su base volontaria.  ''Noi ci siamo: ma sul tavolo vogliamo vedere indicazioni concrete, ragionate'' osserva Giovanni Fagone, della segreteria regionale della Cgil.

Intanto è tornata in gioco la dimora di Villa Mimosa, dopo che il Comune ha deciso di darla in comodato d'uso al Casinò. Non più, dunque, un conferimento che avrebbe significato un trasferimento di proprietà, che rimane del Comune.  Per Villa Mimosa comunque non si parla più di un Dragon Casino, ma di alcune sale con ambientazioni per andare incontro alla clientela cinese, per la cui gestione oltre alla Novomatic si è fatto avanti anche l'Igt, multinazionale del gioco, quotata alla borsa di New York, con sede a Londra, Roma e Las Vegas. 

Fra i vari aspetti della complicatissima vicenda ci sono anche i debiti del Comune con fornitori privati e pubblici del Canton Ticino. ''Li ho già incontrati tutti mettendo a punto con ognuno di loro un piano di rientro del debito  - afferma il vicesindaco Alfio Balsamo - mentre per quanto riguarda i debiti che il Casinò ha con i privati mi risulta che, seppure in ritardo, vengano pagati dalla banca nostra creditrice che dimostra di privilegiare la continuità della casa da gioco''. E non potrebbe essere diversamente. La fiammella della speranza è il Casinò.

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