Economia

Posta e Cornèr Banca, un accordo ‘per la prossimità’

I prodotti dell’istituto bancario saranno disponibili nelle filiali del ‘Gigante giallo’. il Ceo Roberto Cirillo: ‘Avremo centri di servizi regionali’

Roberto Cirillo (Ceo Posta) e Vittorio Cornaro (Ceo Cornèr Banca)
(Ti-Press)
11 ottobre 2022
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«Non tutti vogliono usare i servizi digitali, che sono cresciuti negli ultimi anni. Per questo stiamo sviluppando sinergie che possano permetterci di offrire sempre più servizi a diretto contatto con la clientela». Queste le parole usate oggi da Roberto Cirillo – Ceo della Posta – arrivato a Lugano per presentare la nuova partnership tra il ‘Gigante giallo’ e la Cornèr Banca, che ha le sue origini proprio sulle sponde del Ceresio. «Questo accordo è il coronamento del lavoro cominciato 70 anni fa come banca e poi proseguito come pionieri svizzeri delle carte di credito», ha affermato Vittorio Cornaro, Ceo di Cornèr Banca. «La clientela avrà ora la possibilità di acquistare e ricaricare le nostre carte prepagate in 154 filiali della Posta. Da metà novembre in 20 sedi saranno anche disponibili le carte di credito». A occuparsi dell’offerta, almeno in una prima fase, sarà il personale della Posta. «I nostri collaboratori sono preparati. Puntiamo molto sulla formazione, che è l’aspetto più importante per la nostra azienda», ha puntualizzato Cirillo.

‘Le nostre filiali diventeranno centri di servizi regionali’

La collaborazione con Cornèr Banca si inserisce nella strategia di sviluppo che il ‘Gigante giallo’ ha definito "Posta di domani". Un processo, ha spiegato Cirillo durante la conferenza stampa, che la pandemia ha accelerato. «Vogliamo trasformare le nostre filiali in veri e propri centri di servizi regionali» ha proseguito il Ceo di origini ticinesi. Questo attraverso una rete di partner strategici nel settore bancario, sanitario, assicurativo, delle assicurazioni malattie e della pubblica amministrazione. «È anche un’opportunità per le aziende che vogliono offrire un punto di contatto fisico alla propria clientela». Secondo alcuni, c’è però il rischio che si vada in direzione di un accentramento dell’offerta a discapito delle regioni periferiche. «Attualmente abbiamo circa 4’800 punti Posta, tra filiali e sportelli per recuperare i pacchi a tutte le ore del giorno», ha detto Cirillo. «In futuro vogliamo arrivare a oltre 5’500. Vogliamo adattarci alle esigenze della clientela, che cambia e cambierà nel tempo. Questo senza trascurare le regioni più discoste che devono poter avere nella nostra azienda un punto di riferimento».

‘Tante persone non vogliono fare tutto in maniera digitale’

Un aspetto, quello della consulenza in presenza, ribadito anche dal responsabile RetePostale e membro della Direzione del gruppo Thomas Baur: «Non esiste un’altra rete paragonabile a quella della Posta, si tratta di un caso unico sul piano nazionale. Siamo presenti in tutta la Svizzera e il nostro personale ispira grande fiducia. Un numero significativo di persone, infatti, non desidera o non può sempre ricorrere a soluzioni digitali».

‘L’offerta di Postfinance non si tocca’

La collaborazione con Cornèr Banca, ha spiegato Cirillo «guarda a un orizzonte temporale lungo. Non di mesi o pochi anni, ma di decenni». Questo vorrà dire un progressivo abbandono dei servizi Postifance? Su questo punto il Ceo della Posta ha voluto essere categorico: «È una domanda che mi viene fatta molto spesso ultimamente. No, per quanto riguarda Postfinance non cambia nulla. Si tratta di un ampliamento dell’offerta, non di un cambiamento». Una rete che in futuro potrebbe includere anche nuovi partner. «Diversi colloqui sono in corso. Abbiamo standard molto alti, ma sono certo che presto potremo annunciare nuove collaborazioni», ha concluso Baur.

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