Economia

Apparecchi più duraturi grazie all’economia circolare

La Svizzera è il terzo Paese al mondo per rifiuti elettronici, tendenza da fermare. Consumatori, Ong ambientaliste e operatori economici scendono in campo

Presentata la coalizione
(Ti-Press)
10 ottobre 2022
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Far durare gli apparecchi grazie all’economia circolare, per evitare inquinamento e rifiuti. È l’obiettivo di una coalizione di organizzazioni di consumatori, Ong ambientaliste e operatori economici, che si è presentata oggi a Berna in conferenza stampa.

Il 97% degli interpellati in un recente sondaggio dell’Alleanza delle organizzazioni dei consumatori ha dichiarato di aver dovuto buttare via almeno una volta un apparecchio ancora in buone condizioni, semplicemente perché il costo della riparazione era troppo alto o i pezzi di ricambio non erano disponibili.

È una vera e propria aberrazione, in un periodo in cui le risorse dovrebbero essere preservate, hanno sottolineato ai media rappresentanti della coalizione "Lunga vita ai prodotti". In questo ambito la Svizzera è al terzo posto al mondo per quanto riguarda i rifiuti elettronici, con 23 kg pro capite nel 2020.

Il problema risiede nel fatto che ancora oggi molti prodotti sono progettati per essere irreparabili. Non possono essere smontati, non sono disponibili pezzi di ricambio, il costo della riparazione o la complessità del processo rispetto all’acquisto del nuovo sono proibitivi. Oppure può trattarsi di incompatibilità tecnologica o di mancanza di aggiornamenti dei software che rendono i dispositivi inutilizzabili.

La maggior parte degli elettrodomestici viene riportata in negozio

Secondo una ricerca della Federazione romanda dei consumatori (Frc), che partecipa alla coalizione, la maggior parte degli elettrodomestici in garanzia che vengono riportati in negozio a causa di un guasto riparabile non vengono generalmente esaminati e vengono semplicemente buttati. E ciò nonostante i sondaggi mostrino che la popolazione sarebbe disposta a procedere maggiormente a riparazioni.

Il fatto è che le attuali condizioni quadro incoraggiano in larga misura il riciclaggio e il recupero dei materiali piuttosto che il riutilizzo degli apparecchi. Ecco perché il progetto di revisione della legge federale sulla protezione dell’ambiente, elaborato in risposta all’iniziativa parlamentare "Rafforzare l’economia circolare svizzera" è così importante, secondo la coalizione.

Quest’ultima intende sostenere il progetto, perché è l’unico a suo avviso che "propone finalmente modifiche legislative per combattere l’invecchiamento precoce dei prodotti".

Per le associazioni e le Ong che ne fanno parte occorre aumentare le ambizioni e incitare mondo economico e politico a migliorare l’offerta del mercato. Concretamente, i principi dell’economia circolare devono essere applicati fin dall’inizio del ciclo di vita degli apparecchi, in modo che il consumatore non si ritrovi alla fine della catena con come unica soluzione di gettarli via.

Oltre a Ong ambientaliste e che rappresentano i consumatori, la coalizione comprende associazioni che si occupano della riparazione e del riutilizzo degli apparecchi, come NoOps (No obsolescence programmée Suisse) e altre strettamente legate all’economia, come Swisscleantech o l’Unione svizzera delle arti e mestieri (Usam).

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