Economia

Prezzi alla produzione e all’importazione sempre in crescita

Oltre ai prodotti petroliferi, più cari carne e legno. In controtendenza il settore farmaceutico e i computer

Mentre il resto sale, i prezzi dei prodotti farmaceutici calano
(Keystone)
15 giugno 2022
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I prezzi alla produzione e all’importazione si confermano in sensibile aumento in Svizzera. In maggio il relativo indice calcolato dall’Ufficio federale di statistica (Ust) si è attestato a 109,4 punti, con una progressione dello 0,9% rispetto ad aprile e un incremento del 6,9% in confronto allo stesso periodo del 2021.

Nel dettaglio, per quanto riguarda il dato sui soli prezzi alla produzione – che mostra l’evoluzione dei prodotti indigeni – si è assistito a una crescita rispettivamente dello 0,4% (mese) e del 4,4% (anno), con un indice a 105,8 punti. Nel confronto con aprile sono diventati più cari soprattutto i prodotti petroliferi, le materie plastiche, i metalli, il gas, prodotti chimici, nonché la carne e il legno. Più a buon mercato sono invece diventati i prodotti farmaceutici.

Il secondo sottoindice, quello dei prezzi all’importazione, presenta un incremento rispettivamente del 2,0% e dell’11,9%, con un indice a 117,2. Si è dovuto pagare di più – nel paragone mensile – soprattutto per petrolio, gas e prodotti chimici, ma il costo è aumentato anche per plastiche, legno, metalli e prodotti farmaceutici di base. Fra i pochi articoli diventati meno cari figurano invece i computer.

L’indice dei prezzi alla produzione e all’importazione è un indicatore congiunturale che riflette l’andamento dell’offerta e della domanda sui mercati dei beni, spiegavano gli specialisti dell’Ust di Neuchâtel in una pubblicazione di qualche tempo fa. Rappresenta quindi l’espressione del concorso di vari fattori, tra i quali in particolare i cambiamenti in atto nelle strutture di mercato, nelle condizioni generali, nella produttività, nei tassi di cambio e nella globalizzazione economica.

Il dato è considerato un indicatore importante per capire lo sviluppo dei prezzi al consumo (cioè l’inflazione), poiché i costi di produzione sono normalmente trasferiti sui prodotti finali. Tuttavia mostra oscillazioni significativamente più marcate ed è molto più volatile a causa della forte dipendenza dalle materie prime.

Come noto il tema dell’inflazione figura ormai al primo posto nell’agenda economica mondiale, con i Paesi avanzati alle prese con tassi che non si vedevano da decenni. A titolo d’esempio il rincaro annuo si è attestato all’8,6% in maggio negli Stati Uniti, massimo da 40 anni e all’8,1% in aprile (ultimo dato disponibile) nell’Eurozona, record da quando è stata creata l’unione monetaria.

Anche in Svizzera i prezzi al consumo stanno aumentando, sebbene in modo meno marcato: nel quinto mese dell’anno il relativo indice è salito del 2,9% su base annua, massimo da quasi 14 anni.

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