Economia

Esportazioni svizzere su livelli record nel 2021

L’export è aumentato lo scorso anno del 15,2%, le importazioni del 10,1%: la bilancia commerciale segna dunque un eccedenza di 58,7 miliardi di franchi

27 gennaio 2022
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Il 2021 si è dimostrato un anno molto dinamico per il commercio estero svizzero. Le esportazioni sono infatti aumentate del 15,2% a 259,5 miliardi di franchi raggiungendo un nuovo record, mentre le importazioni sono cresciute del 10,1% a 200,8 miliardi.

Tale differenza nel ritmo di crescita tra export e import ha fatto aumentare l’eccedenza nella bilancia commerciale ad addirittura 58,7 miliardi di franchi, indica in una nota odierna l’Ufficio federale della dogana e della sicurezza dei confini (UDSC), che dal primo gennaio ha sostituito l’Amministrazione federale delle dogane (AFD).

Nel 2020 la pandemia di Covid-19 aveva invece avuto forti ripercussioni sul commercio estero svizzero e la bilancia commerciale aveva chiuso con un’eccedenza di 43 miliardi.

Le esportazioni elvetiche sono quindi ritornate ai livelli di prima della crisi del coronavirus. Nel 2019 l’export infatti raggiunto i 242,3 miliardi, stando all’UDSC.

A contribuire maggiormente alla crescita delle esportazioni nel 2021 sono stati i prodotti chimici e farmaceutici (+12,4% a 130,87 miliardi di franchi). In particolare i prodotti immunologici hanno registrato un aumento del 24%.

Anche l’orologeria ha cavalcato l’onda del successo: il giro d’affari realizzato all’estero dal settore ha raggiunto i 22,3 miliardi di franchi (+31%). Si tratta comunque di un livello inferiore a quello del 2019, mentre nel 2020 la pandemia aveva provocato una flessione di circa il 22%.

La gioielleria, con un balzo del 37% a circa 2,81 miliardi, ha ritrovato il livello di prima della crisi, così come i metalli (+20% o +2,6 miliardi) e gli strumenti di precisione (+11,2% o +1,8 miliardi). Anche il ramo delle macchine e dell’elettronica, dopo due anni di flessione, ha ripreso vigore (+10% o +2,7 miliardi).

A livello regionale spiccano le esportazioni verso l’Europa (+18%) e il Nordamerica (+17%), mentre quelle verso l’Asia sono cresciute del 9% (con un record di +19% verso la Cina). Analizzando in dettaglio il vecchio continente emerge come la crescita cumulata dell’export verso i mercati vicini di Germania, Francia e Italia sia stata di 9,2 miliardi. Gli Stati Uniti (+7,4 miliardi) hanno spodestato la Germania, per la prima volta dal 1954, come mercato principale per i prodotti Made in Switzerland.

Sul fronte infine delle importazioni, da rilevare il +7,1% dei prodotti chimici e farmaceutici, il +25% dei metalli e il +69% dei prodotti energetici (dovuto però unicamente all’effetto dei prezzi; reale -1,6%). Le voce “derrate alimentari, bevande e tabacchi” ha segnato un incremento del 7,9%, raggiungendo un nuovo record. Anche la gioielleria (+2,8%) e i veicoli (+2,4%) hanno registrato una crescita.

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