Economia

Stipendi 2022, Travail.Suisse stila un bilancio in chiaroscuro

Aumenti mitigati dall’inflazione e dalla situazione insoddisfacente in diversi settori, come quello della costruzione

20 dicembre 2021
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Berna – Molti dipendenti vedranno i loro stipendi aumentare nel 2022 grazie ai negoziati salariali. Per i sindacati, l’aumento è tuttavia mitigato dall’aumento dei prezzi e dalle differenze tra i vari settori.

Dopo un 2020 segnato dal coronavirus, l’economia svizzera ha conosciuto quest’anno una ripresa “senza precedenti” nella maggior parte dei settori. Allo stesso tempo è però cresciuta anche l’inflazione, ha dichiarato Thomas Bauer di Travail.Suisse, in conferenza stampa a Berna.

Per i sindacati, l’aumento dei prezzi deve essere accompagnato da una compensazione salariale per tutti i lavoratori. Le trattative salariali con i datori di lavoro sono state difficili. Alcuni datori di lavoro hanno sfruttato la crisi pandemica per aumentare i loro profitti a spese dei dipendenti, ha detto Bauer.

Vendita al dettaglio positiva

In questo contesto, i sindacati tirano un bilancio in chiaroscuro. “Ci sono aumenti salariali che compensano almeno l’inflazione in un settore su due”, ha detto Bauer. In diversi settori artigianali, come la carrozzeria, l’elettrotecnica e la carpenteria, i salari aumenteranno più dell’inflazione.

Lo stesso vale per il settore della vendita al dettaglio. “Tutti i grandi distributori svizzeri hanno fissato i loro salari minimi a più di 4’000 franchi lordi”, dice Marco Geu, segretario centrale di Syna. Questo ha anche un impatto sui settori ausiliari, come le stazioni di servizio, dove i salari aumenteranno grazie a un nuovo contratto collettivo di lavoro.

Working poor rimangono triste realtà

Tuttavia, aggiunge Geu, “i ‘working poor’, che per la maggior parte sono donne, saranno ancora una triste realtà” nel 2022, in particolare nei settori delle pulizie, della ristorazione, della panetteria e dei parrucchieri.

Nell’industria, “che si è ripresa rapidamente dopo alcuni brevi shock”, i salari sono ancora insufficienti nell’orologeria, e non sono stati ottenuti risultati per le industrie chimiche e farmaceutiche.

‘Politica dei cerotti’

La situazione è invece del tutto insoddisfacente nel settore delle costruzioni. Marco Geu denuncia il secondo blocco consecutivo dei salari come “catastrofico, anche se il settore è in piena espansione e lamenta una carenza di lavoratori qualificati”.

Ma sono soprattutto i salari nel settore della salute a far digrignare i denti. I sindacati deplorano una “politica dei cerotti”. “Abbiamo applaudito e votato con successo. Ma appena si tratta di soldi, le porte si chiudono”, ha criticato il segretario centrale di Syna.

In ambito sanitario ci sono stati soprattutto aumenti individuali. Travail.Suisse non li rifiuta per principio, dice Thomas Bauer, “ma è a favore di aumenti generalizzati, affinché tutti possano beneficiarne”.

‘Riconoscimento politico’

Nei settori dei trasporti, della logistica e dell’amministrazione federale, i risultati sono sufficienti, ma si potrebbe fare di più. I dipendenti del servizio pubblico hanno avuto molto da fare in questo periodo di crisi, e sono “tesi come mai prima d’ora”, dice la co-presidente di transfair Greta Gysin, che chiede un “riconoscimento politico”.

I negoziati sono ancora in corso in questi settori. La consigliera nazionale ticinese (Verdi) ha menzionato diversi problemi, come Swisscom, che sta ristrutturando e delocalizzando, e il budget per i dipendenti federali messo in discussione dal Parlamento. Transfair chiede anche più sostegno finanziario per il trasporto pubblico, a causa della pandemia.

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