Clariant: fatturato in calo, ma utile netto in aumento

Calo dei ricavi sulla scia del coronavirus, notevole aumento del risultato netto a causa di fattori straordinari: si presenta così il bilancio 2020 di Clariant, colosso basilese della chimica. Stando ai dati diffusi stamani, che si riferiscono solo alle attività mantenute, la società ha realizzato un fatturato di 3,9 miliardi di franchi, in flessione del 12% rispetto al 2019. Ha pesato anche il franco forte: in valute locali la contrazione è stata infatti solo del 5%.

L'utile netto ha invece fatto un balzo verso l'alto, salendo da 38 a 799 milioni di franchi. La progressione va però spiegata con la vendita del comparto Masterbatches (attività relative a concentrati di colore e additivi, nonché a prodotti speciali per materie sintetiche), che ha fatto affluire nelle casse 723 milioni, come pure con un effetto base: sul conto economico del 2019 aveva infatti pesato un accantonamento per un'indagine Ue in materia di cartelli.

Per valutare meglio la redditività nell'anno del coronavirus può quindi essere preso in esame l'Ebitda, il risultato operativo prima di interessi, ammortamenti e imposte, che è sceso in modo più forte del giro d'affari, subendo una contrazione del 16% a 619 milioni. Il relativo margine è diminuito al 16,0% (-0,8 punti). Clariant si aspetta che la pandemia continui ad avere un impatto negativo sulle vendite anche nel primo trimestre del 2021. L'azienda si è però posta l'obiettivo di difendere i margini, nonostante l'aumento dei prezzi delle materie prime. A medio termine, Clariant punta a una crescita superiore alla media del mercato e a una maggiore redditività.

La trasformazione del portafoglio per renderlo di valore più elevato sta procedendo bene, afferma il nuovo Ceo del gruppo, l'olandese Conrad Keijzer, citato nel comunicato. Come già comunicato alcuni giorni or sono gli azionisti riceveranno un dividendo di 70 centesimi, composto da 55 centesimi per l'esercizio 2019 e 15 centesimi per il 2020. Clariant ha sede a Muttenz (Bl), nel cuore della regione che ospita il fulcro dell'industria chimica svizzera. È nata nel 1995 da uno scorporo del comparto specialità chimiche di Sandoz. A fine dicembre dava lavoro a 13'200 persone.