Economia

Il cioccolato tira sempre

L'indusstria svizzera ha visro cerscere il fatturato del 2,2% anche nel 2019

30 marzo 2020
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L'industria svizzera del cioccolato nel 2019 ha realizzato un fatturato in rialzo del 2,2% a circa 1,79 miliardi di franchi. Il risultato è stato raggiunto in particolare grazie alle esportazioni in crescita, mentre il consumo nella Confederazione ristagna.

La produzione di cioccolato è salita del 3,8% a 200'354 tonnellate, secondo quanto si legge nel comunicato odierno dell'organizzazione di settore Chocosuisse.

In Svizzera le vendite sono progredite dello 0,8% a 52'773 tonnellate, con un giro d'affari che è però sceso del 4,8% a 776 milioni di franchi, e un consumo annuo per abitante praticamente invariato a 10,4 chili. La quota di cioccolato importata è rimasta stabile attorno al 41%.

L'export è dal canto suo cresciuto del 5%, arrivando a 147'600 tonnellate. Il fatturato è aumentato del 6%, superando per la prima volta il miliardo di franchi. La Germania resta il primo mercato con 34'129 tonnellate, seguita da Canada (12'288), Regno Unito (12'189), Francia (11'464) e Stati Uniti (8'493).

Il cioccolato è venduto soprattutto sotto forma di tavolette (50%), in prodotti di pasticceria (20%) o in alimenti semi lavorati come le polveri (20%).

Come per tutti gli altri settori votati all'export, il franco forte rappresenta una sfida difficile per Chocosuisse. "Gli svantaggi sui prezzi delle materie prime dovuti alla protezione dell'agricoltura alle frontiere rappresenta un altro ostacolo", si legge nella nota.

D'altro canto, l'associazione si felicita per l'accordo di libero scambio con i Paesi Mercosur, che potrebbe permettere di raggiungere senza discriminazione oltre 260 milioni di consumatori

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