Economia

Aviazione in ginocchio: perdite fino a 113 miliardi di dollari

Per l'impatto del calo dei passeggeri a seguito dell'allarme del coronavirus

5 marzo 2020
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Il coronavirus costerà quest'anno al settore dell'aviazione civile tra 63 e 113 miliardi di dollari per l'impatto del calo dei passeggeri. È la previsione comunicata dall'Associazione internazionale del trasporto aereo (Iata) in un briefing a Singapore. "La svolta degli eventi a seguito di COVID-19 è quasi senza precedenti", si legge nel rapporto della Iata in cui si evidenzia che "non è chiaro come si svilupperà il virus, ma indipendentemente dal fatto se vediamo l'impatto limitato ad alcuni mercati e una perdita di ricavi di 63 miliardi di dollari o un impatto più ampio che porta a una perdita di entrate di 113 miliardi, questa è una crisi". La Iata ha quindi rivisto le stime diffuse il 20 febbraio in cui si calcolava un calo dei ricavi di 29,3 miliardi di dollari "sulla base di uno scenario che avrebbe visto l'impatto di COVID-19 in gran parte limitato ai mercati associati alla Cina. Da quel momento, il virus si è diffuso in oltre 80 paesi e le prenotazioni hanno subito gravi ripercussioni sulle rotte oltre la Cina".

Due gli scenari futuri

La Iata - la quale precisa che non sono ancora disponibili le stime sull'impatto del virus sulle operazioni cargo - sottolinea la "forte reazione" dei mercati finanziari con le quotazioni delle compagnie aeree che sono scesi di quasi il 25% dall'inizio dell'epidemia, circa 21 punti percentuali in più rispetto al declino che si è verificato in una fase simile durante la crisi della SARS del 2003. Nel rapporto viene spiegato che le stime sono state elaborate sulla base di due scenari. Il primo include solo i mercati con oltre 100 casi COVID-19 confermati (al 2 marzo) che dopo un forte calo vedono un recupero tracciando un profilo a V. Si stima inoltre che calerà la fiducia dei consumatori in altri mercati (Nord America, Asia-Pacifico ed Europa).

Italia la più colpita

Le stime sulla flessione del numero di passeggeri, dovuto a COVID-19, vedono in testa l'Italia con -24% seguita da Cina (-23%), Iran (-16%), Corea del Sud (-14%), Giappone (-12%), Singapore (-10%), Francia (-10%), Germania (-10%). A livello globale, questo calo della domanda si traduce in una perdita di entrate dell'11% pari a 63 miliardi di dollari, cifra su cui la Cina inciderebbe per circa 22 miliardi. Il secondo scenario si riferisce invece a tutti i mercati che attualmente hanno 10 o più casi COVID-19 confermati (al 2 marzo). Il risultato è una perdita del 19% dei ricavi a livello mondiale legate al calo del numero dei passeggeri che equivale a 113 miliardi di dollari, sugli stessi valori registrati dal settore aereo durante la crisi finanziaria globale.

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