Economia

Otto miliardi di dollari di risarcimento a un consumatore

A tanto ammonta la somma che Johnson&Johnson deve a un utilizzatore di Risperdal, il farmaco antipsicotico al centro di 10mila azioni legali negli Usa

(Housed Creative Commons)
9 ottobre 2019
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New York – Una stangata da 8 miliardi di dollari. È quanto Johnson&Johnson deve a un suo consumatore di Risperdal, il farmaco antipsicotico al centro di oltre 10mila azioni legali solo negli Stati Uniti.

Il verdetto di una giuria di Philadelphia conferma il recente 'trend' delle pesanti sconfitte in tribunale dei grandi colossi dei beni al consumo, accusati nella maggior parte di casi di aver tenuto nascosti i rischi legati all'uso dei propri prodotti. Insomma colpevoli di aver tradito la fiducia dei consumatori, che ora chiedono danni e li ottengono a suon di milioni se non di miliardi.

Già alle prese con la grana del borotalco, oggetto di migliaia di cause, Johnson & Johnson torna ora nei guai per un altro dei suoi prodotti più popolari. Il Risperdal, usato per curare la schizofrenia e l'irritabilità legata all'autismo, è stato infatti uno dei farmaci più venduti da J&J fino a quando non ne ha perso il brevetto di esclusività nel 2008.

I primi guai legati al Risperdal sono emersi nel 2013, quando J&J ha patteggiato il pagamento di 2,2 miliardi in sanzioni penali e civili per marketing scorretto. A sei anni di distanza arriva ora la nuova batosta. Sul Risperdal, così come sul 'talco all'amianto', la società è accusata di essere stata a conoscenza dei pericoli del suo prodotto senza però condividerli con né con i medici, ai quali è stato presentato come farmaco sicuro, né con i consumatori.

E se il talco è accusato di causare il cancro, il Rispardal è accusato di provocare un ingrossamento delle mammelle negli uomini, ovvero la ginecomastia. Proprio su questa base Nicholas Murray ha fatto causa a Johnson & Johnson e si è visto riconoscere danni per 8 miliardi di dollari.

Un conto salato per la società, alla quale lo scorso anno sempre un giuria - in quell'occasione di St. Louis - ha imposto di pagare 4,69 miliardi di dollari a 22 donne malate di cancro alle ovaie di cui, a loro avviso, il responsabile è il borotalco. Ma i guai di Johnson & Johnson si estendono fino all'epidemia degli oppioidi negli Stati Uniti: un giudice dell'Oklahoma le ha imposto di pagare 572 milioni per aver contribuito alla crisi nello stato.

La decisione dei giurati di Philadelphia è duramente criticata da Johnson & Johnson che farà probabilmente appello contro "un verdetto eccessivo e infondato". La speranza del colosso è che, come accaduto in passato, il giudice riveda drasticamente al ribasso la cifra da pagare.

È questa la speranza che ha spinto Bayer a fare appello contro i pesanti verdetti sul Roundup, il diserbante al glifosato portato in eredità da Monsanto. E nell'ultimo caso Bayer l'ha spuntata: un giudice ha ridotto drasticamente, da 2 miliardi di dollari e 87 milioni, la cifra che il colosso deve pagare a una coppia della California che ha accusato il diserbante di essere responsabile del suo cancro.
 
 

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