Economia

Non bastano 10mila franchi al mese per sognare di comprare casa

Secondo uno studio l'acquisto di un'abitazione è fuori portata per il ceto medio. A pesare sono i prezzi degli immobili e i criteri per la concessione dei prestiti

I calcoli di sostenibilità delle banche si basano su un tasso teorico del 4,5%-5% (Ti-Press)
3 luglio 2019
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Anche per una famiglia che guadagna 10'000 franchi al mese il sogno della casa propria in Svizzera rischia di svanire. Nonostante i tassi ipotecari ridotti al lumicino comprare un'abitazione è ormai ampiamente fuori dalla portata del ceto medio in larga parte del paese. A pesare sono l'elevato prezzo degli immobili e i criteri di concessione dei prestiti.

Teoricamente i tempi per accedere alla proprietà abitativa sono i migliori, analizza la Neue Zürcher Zeitung (NZZ) in un articolo odierno. I prezzi di case e appartamenti sono sì elevati, ma nel contempo non è mai stato così economico far debiti: per un'ipoteca a tasso fisso di dieci anni si paga oggi poco più dell'1%. Il calcolo è presto fatto: un immobile da 1 milione, che anche per i parametri svizzeri non è poco, acquistato con il massimo possibile di mutuo (80%), viene a costare 8'000 franchi all'anno. Se si aggiungono i costi di manutenzione (1% di 1 milione, pari a 10'000 franchi) e i fattori fiscali come il valore locativo si arriva a un onere annuo di 19'000 franchi, vale a dire circa 1'600 franchi al mese. Mentre trovare un appartamento in affitto di 100 metri quadrati pagando 1'600 franchi è possibile solo in zona di campagna. L'acquisto è quindi attualmente chiaramente un'opzione più attraente che la locazione, dal profilo finanziario.

Nessun assalto alla casa propria

Ciò nonostante negli ultimi anni non si è assistito a un assalto alla casa propria, tutt'altro: la quota di alloggi in proprietà, che fino al 2013 era nettamente salita, è tornata a scendere, riferisce la NZZ. Questo è dovuto alla restrittiva politica di concessione dei prestiti che le banche mantengono su pressione delle autorità, preoccupate per possibili bolle immobiliari. Per stabilire se l'ipoteca sia sostenibile per il debitore gli istituti si basano perciò su un tasso teorico del 4,5%-5%: gli oneri complessivi non possono essere superiori a un terzo del reddito. Questo rappresenta un ostacolo soprattutto per le persone giovani e le famiglie. E stando alle analisi del sito di confronto internet Comparis ciò è diventato nel frattempo il problema numero uno, superando quello dei mezzi propri (che devono essere del 20% del prezzo di acquisto, di cui al massimo il 10% prelevato dalla cassa pensioni).

In base ai calcoli di Comparis un'economia domestica con un reddito lordo di 10'000 franchi al mese (120'000 all'anno) può permettersi, in ossequio alle regole sulla sostenibilità, solo abitazioni con un prezzo sino a 680'000 franchi. Ma nella maggioranza dei casi questo importo non è sufficiente in Svizzera per acquistare un appartamento di tipo medio con 4,5 camere e 120 metri quadrati. Secondo la società di consulenza Wüest Partner la mediana per questi oggetti è di 780'000 franchi (il 50% costa quindi di più). Abitazioni a meno di 680'000 franchi (valore mediano) si trovano sostanzialmente solo in zone discoste: in Ticino soddisfano questo criterio solo i distretti di Leventina, Blenio e Riviera, nei Grigioni solo quelli di Moesa e Hinterrhein.

La soluzione scelta dalla famiglie è quindi spesso il pendolarismo. Analizzando la situazione di Basilea, Credit Suisse (CS) ha calcolato che il livello dei prezzi scende già del 15% con un tempo di spostamento in auto di 15 minuti. Se questo sale a 30 minuti si arriva al 43%. In media i proprietari effettuano quindi tragitti più lunghi per andare al lavoro, anche se pure gli affitti calano con l'aumentare della distanza dai centri. Nel canton Zurigo, in base ai rilevamenti di CS, solo il 32% dei proprietari di abitazioni unifamiliari raggiunge il posto di lavoro in 30 minuti, una quota che sale al 38% per chi possiede un appartamento e al 51% per coloro che sono in affitto.


 

 

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