Economia

Per Artisa il futuro dei single è il 'microliving'

Vivere in città, dentro appartamenti ammobiliati e con servizi mirati; progetti in corso a Lugano Besso e Zurigo Oerlikon

Il rendering dell'Artisa Tower che sorgerà nei pressi di Zurigo
13 marzo 2019
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Una soluzione abitativa moderna e adeguata ai cambiamenti economici e sociali dei prossimi decenni. È quanto propone il gruppo Artisa con ‘City Pop’, l’abitazione pensata come un servizio e fortemente digitalizzata. Progetti immobiliari in tale senso stanno per essere realizzati a Lugano-Besso e a ZurigoOerlikon proprio dal gruppo fondato da Stefano Artioli. Nei prossimi decenni, il numero delle economie domestiche in Svizzera composte da una sola persona aumenterà. Già oggi circa 1,3 milioni di persone vivono da sole (fonte Ufficio federale di statistica al 31.12.2017, ndr) e tale quota è destinata ad aumentare entro il 2030 a 1,5 milioni creando una reale necessità di alloggi più adeguati alle esigenze dei singoli (appartamenti completamente ammobiliati e accessoriati, con servizi alberghieri di alto livello e spazi comuni, realizzati in prossimità delle stazioni o degli snodi dei trasporti pubblici). «Il cambiamento della strategia aziendale passa dalla progettualità», ci racconta Stefano Artioli, imprenditore che in Ticino ha portato per primo il concetto di appartamenti medicalizzati per la terza età. «Nel 2009 ho pensato all’invecchiamento della nostra società e ho sviluppato il sistema degli appartamenti medicalizzati (Tertianum). Progetto realizzato grazie alla tecnica dell’edilizia organizzata per conto del Credit Suisse. E proprio immaginando come sarà la società del 2030 e oltre, sei anni fa ho fondato la prima società legata al ‘microliving’ che gestirà lo stile di vita del futuro: famiglie monoparentali, studenti, manager molto mobili dal punto di vista geografico e che hanno bisogno di un punto di appoggio nella città dove risiedono pochi giorni la settimana», ci spiega Artioli. «Come fare perché la vita sia occupata da meno cose inutili e più tempo libero per sé e per il lavoro. È stato quindi realizzato un concetto abitativo in località urbane servite dai mezzi pubblici (ferrovia, tram, rete di bus cittadini) dove il nostro inquilino avrà con sé solo i vestiti e una carta di credito. Nessun investimento per auto o mobilio e il tutto gestito da una applicazione on-line con cui fare il contratto e pagare i servizi richiesti a prezzi competitivi: servizi di lavanderia, carsharing, bikesharing, catering eccetera. Tu lavori o studi e poi ti dedichi ad altro che tu sia un single o una coppia», continua Stefano Artioli e il sistema sta già nascendo nelle principali città svizzere con il primo ‘City Pop’ a Zurigo-Oerlikon in consegna a luglio di quest’anno. «Un concetto – premette Artioli – che replicheremo anche fuori dalla Svizzera a partire dal mercato tedesco e italiano e poi quello del resto d’Europa». Il tutto in modo rapido o costruendo ex novo o trasformando stabili esistenti. L’idea è quella di realizzare e gestire con questa formula circa duemila appartamenti in Svizzera e 15mila in Europa.

Un business esportabile

«Abbiamo già ipotizzato varie formule di sviluppo di questo business. L’idea base è quella di fare un primo contratto di almeno due mesi a circa 1’200 franchi per un appartamento ammobiliato ed equipaggiato. Dopo di che si prolunga o si disdice a seconda delle necessità del singolo: nessun legame forte visto che la società civile è e diventerà sempre più mobile. Si può anche brandizzare il prodotto per conto terzi: garantiamo un ritorno sull’investimento iniziale per una durata prestabilita (a fondi pensioni e altri investitori istituzionali, per esempio), ma la gestione è affidata a ‘City Pop’. Nei prossimi cinque anni prevediamo investimenti per circa tre miliardi di franchi. Come dicevo è un business espandibile, replicabile ed esportabile in tutta Europa e anche oltre. In Ticino si inizierà a Lugano-Besso con una settantina di microalloggi attualmente in costruzione che sono destinati a privati e professionisti (manager, docenti universitari, ‘single liver’…) che non hanno vincoli e vogliono essere liberi da obblighi burocratici.

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