Economia

In evaporazione le bollicine della Coca Cola

Ricavi sopra le attesi per 7,1 miliardi di dollari alla chiusura del quarto trimestre ma in calo del 6% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente

14 febbraio 2019
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Coca-Cola prevede un 2019 tutto in salita e affonda a Wall Street, dove arriva a perdere il 7,9%, in quello che è il calo maggiore dal 2008. Dopo un quarto trimestre positivo, il colosso delle bollicine ammette che le pressioni sui tassi di cambio, le tensioni geopolitiche e l'indebolimento della fiducia dei consumatori offuscano le prospettive per l'anno in corso. I dati confermano inoltre il cambio dei gusti con tendenze sempre più salutiste che scaricano le bevande gassate e zuccherate.

Coca-Cola chiude gli ultimi tre mesi del 2018 con ricavi in calo ma sopra le attese a 7,1 miliardi di dollari, il 6% in meno rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente ma oltre i 7,03 miliardi su cui scommetteva il mercato. L'utile netto si è attestato a 870 milioni di dollari, in deciso miglioramento rispetto alla perdita per 2,75 miliardi del quarto trimestre del 2017. L'utile per azione di 43 centesimi è risultato in linea con le attese.

A spingere le vendite di Coca-Cola sono stati il tea, il caffè, l'acqua e le bevande sportive. In crisi invece la soda, le cui vendite sono scese dell'1%. Frenata anche per i succhi e le bevande a base di latte, che hanno segnato un calo del 2%. Grazie al successo del Fuze Tea in Europa e alla nuova linea di caffè in Giappone, i volumi di vendita di caffè e tea sono saliti del 3%. L'acqua e le bevande sportive hanno registrato un progresso dell'1%.

A preoccupare è la battuta d'arresto di Coca-Cola in nord America, dove il volume di vendite di soda nel quarto trimestre è sceso dell'1%, nonostante la domanda sostenuta per la Diet Coke e la Coca Zero. In America Latina la flessione delle vendite di soda è stata del 2%. Dati che mostrano come i consumatori scaricano le bevande gassate e zuccherate, con evidenti ripercussioni sulla perfomance economica di Coca-Cola. E lo stesso vale per Pepsi Co. Le due rivali si trovano inoltre a fare i conti con gli elevati costi di trasporto, ai quali hanno fatto fronte con un aumento dei prezzi.

''Abbiamo un buon piano ma siamo realisti e cauti sulle prospettive globali'' afferma l'amministratore delegato di Coca-Cola, James Quincey, che ha scommesso sul caffè per il rilancio e per sopperire al rallentamento delle vendite di soda. Gli investitori ora attendono di vedere se la sua scommessa sulla catena inglese Costa porterà i frutti attesi.

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