Economia

Julius Baer eliminerà fino a 180 posti di lavoro

Non si escludono tagli anche a Lugano, dove l’istituo ha un’importante sede da molti anni. L’Asib si attende misure sociali per il personale.

La sede luganese (foto Ti-Press)
4 febbraio 2019
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I risultati 2018, nonostante le bizze dei mercati finanziari dello scorso anno, sono positivi per JuliusBaer, ma al di sotto delle previsioni. L’istituto finanziario zurighese ha fatto registrare un utile netto in aumento del 4% a 735 milioni di franchi e un afflusso netto di denaro di 17 miliardi, cifre – come detto – inferiori a quanto previsto. Per questa ragione nel corso di quest’anno gli effettivi saranno ridotti del 2 per cento nell’ambito di un “programam strutturale di riduzione dei costi” che mira a risparmi pari a 100 milioni di franchi.
L’istituto, presente su una cinquantina di siti di oltre 25 Paesi, intende concentrarsi su determinati mercati e utilizzare le risorse in base alle priorità, indica la banca in un comunicato. Gli effettivi saranno ridotti del 2%, con un impatto sui risultati del 2020.
Per Julius Bär, che conta 6693 posti a tempo pieno, ciò significa una riduzione tra i 130 e i 140 impieghi. L’Asib, l’associazione degli impiegati di banca, stima in 180 gli impieghi eliminati. La banca aveva tuttavia assunto 400 collaboratori tra i 2017 e il 2018.
L’istituto ha anche parzialmente modificato gli obiettivi a medio termine: gli sforzi devono permettere di raggiungere nel 2020 un rapporto costi/ricavi al di sotto del 68% (finora era tra il 64% e il 68%). Il nuovo obiettivo – precisa l’istituto – varrà “a patto che le condizioni di mercato non registrino ulteriori degradazioni importanti”.
Inoltre l’obiettivo a medio termine in materia di margine utile lordo rettificato prima delle imposte è ridotto per stabilirsi tra lo 0,25% lo 0,28% contro oltre lo 0,30% fino ad ora.
“Julius Bär ha realizzato un utile solido e un afflusso robusto di denaro, in un contesto ricco di sfide per l’intero ramo”, ha dichiarato il Ceo Bernhard Hodler, citato nella nota.
Anche se inferiore alle attese degli analisti dell’agenzia Awp, l’afflusso di denaro è cresciuto del 4,5%. Gli averi in gestione sono invece scesi di 4 miliardi di franchi – o del 2% – rispetto al 2017, arrivando a 382 miliardi. Agli azionisti viene proposto un dividendo di 3,72 franchi, in incremento del 2 per cento.

Impiegati di banca preoccupati
L’Associazione svizzera degli impiegati di banca (Asib) non nasconde la propria preoccupazione per questo ulteriore taglio di persone nel settore finanziaria. Natalia Ferrara, responsabile Asib per il Ticino, non esclude che i risparmi annunciati tocchino anche Lugano, dove Julius Baer ha un’importanza presenza da molti anni. «Non è chiaro come questa riduzione di costi avverrà. Ci aspettiamo che durante la procedura di consultazione la direzione della banca faccia delle proposte che attenuino il più possibile le conseguenze negative sul personale. Ricordo che Julius Baer è firmataria della Convenzione collettiva di lavoro del settore bancario», afferma Natalia Ferrara da noi contattata.
Come Asib – continua la rappresentate degli impiegati di banca – ci chiediamo se, data la situazione, sia opportuno e necessario l’auemento dei dividendi in favore degli azionisti per l’anno in corso. Aumento – lo ricordiamo – che ammonta dal punto di vista percentuale allo stesso della riduzione dei costi: esattamente il 2 per cento.

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