Economia

Scandalo 1Mdb, revocato il divieto di esercitare a un banchiere

Il giudici federale di San Gallo hanno eliminato la sanzione imposta dalla Finma a un dirigente della Falcon Bank

31 gennaio 2019
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San Gallo – Il Tribunale amministrativo federale (Taf) ha revocato il divieto di esercitare la professione per due anni inflitto dall'Autorità federale di vigilanza sui mercati finanziari (Finma) a un ex quadro della Falcon Private Bank, in relazione allo scandalo del fondo sovrano malaysiano 1Mdb.

La Finma rimproverava all'uomo diverse violazioni delle norme di vigilanza, in particolare dell'obbligo di annuncio istituito dalla legge sul riciclaggio di denaro. Il quadro esercitava un ruolo centrale nel rispetto degli standard di conformità alle norme, la cosiddetta compliance.

Nel 2013 erano emersi chiari sospetti sull'origine verosimilmente criminale di fondi, per un totale di 1,8 miliardi di dollari, depositati su conti della banca. Tuttavia, l'Ufficio di comunicazione in materia di riciclaggio di denaro (Mros) a Berna non era stato informato, rileva il Taf in una sentenza pubblicata oggi, che può essere ancora contestata davanti al Tribunale federale di Losanna.

La Finma aveva constatato che il quadro della Falcon non aveva potere decisionale. All'epoca era agli ordini del direttore operativo, di cui era il vice. A questo titolo, non era membro della direzione dell'istituto, anche se assisteva alle sedute.

I giudici federali di San Gallo riconoscono che il dovere di annuncio è stato effettivamente violato. Tuttavia, a loro avviso, nel caso in esame può solo essergli rimproverata una leggera corresponsabilità. La corte conferma pure che non aveva potere decisionale.

Lo scandalo del fondo 1MDB (1 Malaysia Development Berhadha) ha avuto per protagonista l'ex primo ministro malaysiano Najib Rezak, accusato di essersi arricchito personalmente a spese del fondo sovrano che lui stesso aveva istituito. Circa 4,5 miliardi di dollari provenienti da questo fondo sarebbero stati sottratti per arricchire i direttori del fondo, uomini d'affari vicini al potere malaysiano, ufficiali degli Emirati Arabi Uniti, nonché lo stesso Razak.

Il Ministero pubblico della Confederazione indaga dal 2015 su un'intricata vicenda con ramificazioni internazionali che interessa almeno sei Paesi, tra cui la Svizzera, Stati Uniti, Lussemburgo e Singapore. Nello scandalo sono rimasti infatti coinvolti anche alcuni istituti finanziari elvetici, tra cui la Bsi, di cui la Finma aveva addirittura ordinato lo scioglimento nel maggio 2016 a causa di affari poco trasparenti legati al fondo 1MDB.

L'Autorità di vigilanza ha condotto sette procedure di "enforcement" (provvedimenti di applicazione delle disposizioni di legge), due delle quali contro quadri superiori della Falcon Private Bank.

(sentenza B-488/2016 del 17 gennaio 2019)

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