Economia

Mercato prodotti petroliferi, Swissoil critica

Severe regolamentazioni sono dannose e inutili e l'aumento del prezzo dell'olio combustibile è antisociale per i proprietari di immobili e locatari

19 ottobre 2018
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L’Associazione mantello svizzera dei commercianti di combustibile si impegna per una politica energetica leale in cui i diversi vettori energetici sono considerati alla pari. In seguito al declino del mercato dell'olio da riscaldamento, nel settore sono richieste innovazioni e nuovi orientamenti. A tale scopo ha diramato una presa di posizione. 

“Regolamentazioni rigide e inutili“

Il 21 maggio 2017 gli elettori hanno approvato chiaramente la revisione della Legge sull'energia e quindi, con il 58% dei voti favorevoli, la prima fase della strategia energetica 2050. La rivoluzione energetica sta diventando una realtà e le energie non rinnovabili dovranno sempre più spesso essere sostituite con energie rinnovabili: un tema che Swissoil deve affrontare, poiché la quota di olio minerale sul mercato svizzero utilizzata per il riscaldamento si aggira ancora tra il 40 e il 50 percento. «L'olio da riscaldamento è in forte concorrenza con il gas naturale, il teleriscaldamento e altre fonti energetiche rinnovabili sovvenzionate dal Programma Edifici» – sottolinea Ueli Bamert, direttore di Swissoil – «Nel settore tira un'aria fredda: la politica e l'amministrazione cercano ripetutamente di svantaggiare sul mercato l'olio combustibile quale fonte energetica introducendo nuove leggi. I vantaggi del nostro settore vengono così fortemente limitati», afferma Bamert. Quello che lo disturba maggiormente, sono le rigide regolamentazioni. «Accettiamo il fatto che, a lungo termine e in seguito alla rivoluzione energetica, l'olio da riscaldamento non sarà più la principale fonte di energia. In una certa misura, si tratta anche di uno sviluppo naturale. Ma ci opponiamo all'introduzione di nuove leggi che aumentano arbitrariamente il prezzo del petrolio. L'effetto che ne deriva è antisociale nei confronti dei proprietari immobiliari, ma soprattutto per i locatari». In parole concrete, Bamert afferma: «Accettiamo la concorrenza, ma non vogliamo essere ulteriormente ostacolati e svantaggiati nel nostro lavoro. Chiediamo pertanto di essere tutti trattati allo stesso modo».

“L'aumento artificiale del prezzo del petrolio è antisociale”

Swissoil è particolarmente preoccupata per le norme contenute nel Modello di prescrizioni energetiche dei cantoni (MoPEC 2014), che da anni sono al centro del dibattito svizzero sulla politica energetica. Essi rappresentano una grande sfida per l'intero settore. Molti proprietari di case hannogià sentito parlare del pacchetto di leggi, ma non sanno cosa c'è dietro e quando entrerà in vigore nei rispettivi cantoni. «I nostri collaboratori sono costantemente confrontati con le chiamate da parte diproprietari preoccupati delle possibili conseguenze del MoPEC» commenta Bamert. I MoPEC sono in vigore solo in pochi cantoni. Nell'ambito dell'attuazione del MoPEC, le misure atte alla riduzione delle emissioni di CO2 devono essere sancite dalla legge cantonale, ovvero introdurre norme più severe per la sostituzione di impianti di riscaldamento a combustibili fossili o l'obbligo di produrre autonomamente elettricità negli edifici di nuova costruzione. «Ci opponiamo con forza all'introduzione del MoPEC nelle leggi attualmente in vigore, perché significherebbe introdurre regolamentazioni inutili e dannose», conclude Bamert. E con successo, come dimostrato dal voto nel Canton Soletta il 10 giugno con un chiaro no. Il prossimo voto sul MoPEC si terrà a febbraio nel Canton Berna. «C'è una buona probabilità che il MoPEC venga respinto anche in altri cantoni, perché quasi ovunque dove attualmente è in fase legislativa, la resistenza dei proprietari immobiliari, delcommercio e dell'industria è inevitabile.»

Combustibile sotto pressione

Secondo Bamert, la protezione del clima promuove l'innovazione e gli incentivi e non si basa su divieti. Tuttavia, la tendenza a esercitare una crescente pressione politica sui combustibili fossili come il petrolio sta sempre più privando i membri di Swissoil, in maggioranza piccole imprese, delle fondamenta di base. «Il settore è sotto pressione. La vendita di olio da riscaldamento è in costante diminuzione», afferma Bamert. Molte PMI hanno difficoltà a trovare successori e quindi cessano le attività oppure vengono rilevate da imprese più grandi. «L'olio è demonizzato, i moderni riscaldamenti a olio sono fino al 30% più efficienti ed emettono meno CO2 rispetto ai modelli più vecchi», conclude Bamert. Il prossimo tema a medio lungo termine saranno anche l'olio da riscaldamento biocombustibile. «All'olio da riscaldamento viene aggiunta una percentuale di componenti rinnovabili», commenta Bamert, «in Germania e Norvegia questa è già oggi la prassi». Pertanto, per lui è chiaro che l'olio da riscaldamento, quale combustibile, è tutt'altro che obsoleto. «Il petrolio è una fonte di energia affidabile e sicura che fornisce un importante contributo alla sicurezza dell'approvvigionamento in Svizzera: è facile da immagazzinare e, nonostante le fluttuazioni del mercato mondiale, il rifornimento può sempre essere garantito; inoltre, grazie alle scorte obbligatorie, l'approvvigionamento di olio minerale è garantito per almeno quattro mesi anche in caso di gravi crisi. L'associazione è molto critica nei confronti della strategia energetica 2050. «Già solo l'attuazione è problematica. I costi aggiuntivi di 40 franchi previsti dalla consigliera federale Doris Leuthard, saranno molto più elevati» afferma Bamert. 

In forma per il futuro

Per il settore il controllo della qualità e l'ulteriore sviluppo dei suoi prodotti giocano un ruolo fondamentale. «Vogliamo adattare i nostri combustibili fossili alle attuali tendenze. Caldaie moderne con efficiente tecnologia a condensazione e olio da riscaldamento biocombustibile rappresentano per noi il futuro del settore orientato al progresso», puntualizza Bamert. Di una cosa è sicuro: «L'olio combustibile riscalderà le nostre case e i nostri appartamenti ancora per molto tempo.»

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