Economia

Anche l'agricoltura approfitta della rivoluzione digitale

Il Politecnico federale di Zurigo segue numerosi progetti volti a migliorare la produzione agricola

L'informatica permette una gestione più efficiente della produzione lattiera (foto Ti-Press)
4 ottobre 2018
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La rivoluzione digitale non risparmia nemmeno l’agricoltura. Siamo abituati a pensare a questo settore come a un comparto marginale dell’economia con un basso valore aggiunto e scarsa innovazione. Nulla di più sbagliato, se si tiene presente che praticamente da sempre l’agricoltura è in sintonia con i cambiamenti tecnologici che nel corso dei decenni hanno ridotto sì l’intensità di lavoro umano, ma ha anche migliorato produttività e la qualità di vita di chi vive di allevamento e agricoltura. Pensiamo alla meccanizzazione della prima metà del secolo scorso, fino all’avvento dell’informatica che ha permesso una gestione più efficiente delle stalle e della produzione lattiera. I mungitori, per esempio, sono spariti da tempo. Non è però sparito il latte.

Il Consiglio federale, come ha ricordato Alessandro Rossi, dell’Ufficio federale dell’agricoltura intervenuto questa mattina alla Giornata cantonale dell’economia a Cadempino (per l’occasione dedicata alla filiera agroalimentare locale), ha posto la svolta digitale nella sua agenda politica per i prossimi anni. Una svolta che tocca da vicino anche l’agricoltura e di conseguenza il mondo accademico attraverso la ricerca scientifica.

Il Politecnico federale di Zurigo (Eth), infatti, segue numerosi progetti, finanziati anche da partner privati svizzeri ed esteri, proprio nel miglioramento della produzione agricola. ‘Flourish project’ è uno di questi progetti. In pratica i ricercatori dell’Eth hanno realizzato un prototipo di robot che lavora in simbiosi con un drone. Mentre il secondo dall’alto è in grado di realizzare immagini a infrarosso di un campo (l’esempio mostrato è quello di una coltivazione di barbabietole da zucchero, ndr), il robot si muove direttamente sull’area delimitata ed esegue le istruzioni del suo partner volante. Istruzioni che vanno dall’ottimizzazione del concime, diminuendo l’uso di fertilizzanti di sintesi e di erbicidi, all’eliminazione meccanica delle erbacce che limitano lo sviluppo della barbabietola, in questo caso. Un futuro che non è per nulla fantascientifico e lontano, ma molto prossimo.

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