Economia

Moneta intera, 'inutile e pericolosa' per Thomas Jordan

Secondo il presidente della Banca nazionale svizzera 'l'iniziativa suscita attese irrealistiche e avrebbe gravi conseguenze per la Svizzera'

Thomas Jordan (foto: Ti-Press)
3 maggio 2018
|

«Non è necessaria ed è pericolosa». Così il presidente della direzione generale della Banca nazionale svizzera (Bns) Thomas Jordan, ieri a San Gallo in un discorso tenuto alla locale università in occasione del 50esimo anno di fondazione dell’istituto svizzero per la finanza e le banche. Il riferimento è ovviamente all’iniziativa popolare denominata ‘Moneta intera’. «Bisogna essere prudenti prima di cambiare qualcosa. L’iniziativa suscita attese irrealistiche e la sua accettazione da parte del popolo e dei Cantoni il prossimo 10 giugno avrebbe gravi conseguenze per la Svizzera», ha continuato Jordan. «Un sistema basato sulla ‘moneta intera’ sarebbe dannoso per il nostro Paese nel suo insieme e quindi ostacolerebbe anche il lavoro della Bns. Per questo motivo quest’ultima respinge fermamente l’iniziativa, analogamente al Consiglio federale e al Parlamento».

Ricordiamo che il testo dell’iniziativa intende – a detta dei promotori – attuare un preciso dettame costituzionale lasciando l’intera potestà di emissione monetaria (monete, banconote e monete elettronica bancaria) alla sola Banca nazionale. In questo modo le banche commerciali potrebbero prestare denaro (e quindi creare moneta) solo se coperto interamente da depositi presso l’istituto di emissione. Attualmente solo il 2,5% dei depositi a vista dei clienti presso le banche è ‘indisponibile’ e ‘vincolato’ presso la banca centrale. L’iniziativa vorrebbe che tutti i depositi a vista (di fatto i conti correnti) detenuti presso le banche commerciali dovrebbero essere convertiti in cosiddetti ‘conti in moneta intera’, nonché attraverso la distribuzione allo Stato (Confederazione e Cantoni) e ai cittadini da parte della Bns della cosiddetta ‘moneta non gravata da debito’.

Per Thomas Jordan l’iniziativa ‘Moneta intera’ è l’espressione di una profonda mancanza di fiducia nei confronti del sistema monetario e delle banche commerciali in particolare. «La creazione di moneta bancaria non è però un privilegio delle banche che operano in un regime di concorrenza potendo concedere prestiti solo se c’è domanda», ha continuato Jordan ricordando che il sistema finanziario ora è molto più solido rispetto a dieci anni fa.

Resta connesso con la tua comunità leggendo laRegione: ora siamo anche su Whatsapp! Clicca qui e ricorda di attivare le notifiche 🔔